Pakistan: almeno 8 morti in un attentato nei pressi dell'ambasciata danese ad Islamabad
È di almeno 8 morti e 20 feriti il bilancio, ancora provvisorio, dell’attentato di
questa mattina a Islamabad, nei pressi dell'ambasciata danese in Pakistan. L’esplosione,
realizzata con un'auto-bomba in pieno quartiere delle rappresentanze diplomatiche
straniere, ha danneggiato il muro di cinta della sede diplomatica creando un cratere
nella strada. Testimoni riferiscono che tra le vittime ci sarebbero alcuni addetti
pakistani dell’ambasciata. In seguito all’attentato, la Norvegia ha chiuso temporaneamente
la sua ambasciata ad Islamabad, mentre il ministro degli Esteri danese ha convocato
d'urgenza per oggi una riunione del suo gabinetto. La Danimarca, nel 2005, era stata
al centro delle proteste dei musulmani per la vicenda delle vignette su Maometto,
considerate blasfeme.
Macedonia – Elezioni Il premier uscente della
Macedonia, il conservatore Nikola Gruevski, si è proclamato vincitore delle elezioni
legislative tenutesi ieri nel Paese balcanico. Il voto, che era considerato una sorta
di esame di democrazia per un Paese che aspira ad entrare in Europa e nella NATO,
si è svolto in un clima avvelenato dalle violenze nelle roccaforti della minoranza
albanese. Il servizio di Marco Guerra:
I risultati
parziali delle elezioni legislative in Macedonia vedono saldamente in testa la formazione
di centro destra del premier uscente Nikola Gruevski che, dopo lo spoglio di
oltre l’80% delle schede, ha rivendicato la vittoria, annunciando che il suo partito
avrebbe raccolto circa 440 mila suffragi contro 215 mila dei socialdemocratici. Dati
che sono stati confermati anche dalla commissione elettorale, che sarà in ogni caso
chiamata a valutare la regolarità del voto. Qualora le elezioni saranno dichiarate
valide, bisognerà comunque tornare alle urne, fra due settimane, in alcuni seggi
del nord, dove non è stata garantita la regolarità delle operazioni elettorali, a
causa degli scontri tra alcune fazioni della minoranza albanese, che ieri sono costati
la vita ad un uomo. Se i risultati parziali non subiranno sensibili variazioni
la coalizione di centrodestra avrà oltre 60 seggi nel nuovo parlamento e Gruevski
dovrà riprendere la strada che porta il Paese da un passato di tensioni etniche ad
un futuro di piena integrazione nelle organizzazione euro-atlantiche. Percorso bruscamente
interrotto dopo il “no” ricevuto dalla NATO nel vertice di aprile a Bucarest, che
aveva aperto la crisi politica che ha portato alle elezioni anticipate.
Italia,
festa della Repubblica In Italia ricorre oggi la festa della Repubblica. Ad
aprire le celebrazioni è stato il capo dello Stato, Giorgio Napolitano che, prima
di assistere alla consueta parata ai fori imperiali, ha reso omaggio all’altare della
patria, dove ha deposto una corona di alloro sulla tomba del Milite Ignoto. In occasione
del 62.mo anniversario della Repubblica, Napolitano ha ricordato il valore della carta
costituzionale come "simbolo e fondamento della democrazia” in Italia. Ieri, nel messaggio
ufficiale agli italiani, il presidente della Repubblica aveva messo in guardia la
società italiana dal rischio di una regressione civile, sottolineando con preoccupazione come
ci si stia allontanando dai valori della tolleranza e del rispetto della legge.
Vertice
OSA Al via ieri a Medellin, in Colombia, l’assemblea generale dell’Organizzazione
degli Stati Americani. Tra i vari temi in agenda anche la crisi tra Colombia, Ecuador
e Venezuela. Il servizio di Maurizio Salvi:
Le
relazioni fra questi Paesi sono diventate tese dopo l’attacco a sorpresa – il 1°
marzo scorso – contro una base delle FARC colombiane in territori ecuadoriano. A causa
di quella operazione, in cui morì il numero due delle FARC, Raul Reyes, Quito ha rotto
le sue relazioni diplomatiche con Bogotà. Altro tema in discussione è la crisi boliviana
con la spinta autonomista di vari dipartimenti, fra cui Santa Cruz, ed il referendum
del 10 agosto, in cui il presidente Evo Morales ed i prefetti boliviani rimetteranno
in gioco i loro mandati. Sarà la prima volta, infine, che i Paesi membri si riuniranno
dopo la fondazione, a metà maggio a Brasilia, dell’Unione delle Nazioni Sudamericane,
che per alcuni – come il presidente venezuelano Hugo Chavez – dovrebbe sostituire
proprio l’OSA, di cui fanno parte anche gli Stati Uniti.
USA
– Primarie Negli Stati Uniti si registrano le ultime battute della corsa democratica
alla Casa bianca: Hillary Clinton si è aggiudicata la primarie in Portorico, ma Barak
Obama è sempre più vicino alla nomination. Prossime primarie in Sud Dakota e Montana.
Per i particolari ascoltiamo il servizio di Elena Molinari:
Hillary
Clinton ha vinto con ampio margine le primarie democratiche di Portorico ma è ad un
passo dal perdere la nomination. Dopo aver incassato il 70 per cento dei voti, l’ex
first lady non è apparsa affatto demoralizzata. Ha infatti ribadito di essere in testa
nel voto popolare nei confronti di Barack Obama, nella speranza di attrarre dalla
sua i super delegati del partito, vale a dire i maggiorenti, liberi di votare per
chi vogliono, e ancora indecisi. Quindi ha sostenuto di essere la candidata più adatta
a battere il repubblicano McCain in novembre. Ha poi fatto capire che la sua vittoria
portorica è un chiaro segnale della sua popolarità tra i cittadini latino-americani
e allo stesso tempo, dei problemi di Obama fra quella comunità. Barack si è congratulato
con l’ex first lady per la vittoria ma è apparso sicuro di ottenere molto presto la
nomination, forse già dall’inizio di questa settimana. Domani, infatti, il voto in
Montana e South Dakota chiude la lunga stagione di primarie e la corsa presidenziale
della Clinton appare segnata soprattutto all’indomani della decisione del partito
di attribuire ai delegati di Florida e Michigan - penalizzati per aver fissato le
loro primarie troppo presto - solo mezzo voto anziché un voto pieno. Per la senatrice
di New York, che ha vinto in tutti e due gli Stati, è stato un brutto colpo.
Bolivia In
Bolivia, nei due dipartimenti amazzonici del Beni e del Pando, oltre l’80 per centro
degli elettori si è espresso favorevolmente al referendum per una maggiore autonomia,
proseguendo sulla strada del decentramento nonostante il parere contrario del presidente
Morales. L'astensionismo e' stato forte, ma il risultato della consulta si considererà
valido se la percentuale di elettori recatisi alle urne supererà il 50 per cento.
Sono così tre i dipartimenti della Bolivia che, contro il volere del presidente Evo
Morales, hanno scelto l'autonomia. Al principio di maggio si era votato nel dipartimento
di Santa Cruz de la Sierra dove anche lì hanno vinto gli autonomisti.
Colombia
E' salito a 18 morti e 16 feriti il bilancio delle vittime della frana che
lo scorso sabato ha travolto un gruppo di case a Medellin, in Colombia. I soccorsi
continuano lentamente a causa del maltempo e si teme per la vita di altre nove persone,
ancora disperse. Il maltempo che ha imperversato nei giorni scorsi aveva già provocato
44 morti in tutto il Paese.
Nucleare iraniano, riunione AIEA I presunti
tentativi dell'Iran di condurre un programma nucleare militare sono il tema al centro
della riunione di oggi a Vienna dell’Agenzia internazionale per l'energia atomica.
Nel suo ultimo rapporto, presentato nei giorni scorsi al Consiglio di Sicurezza dell'Onu,
l'Aiea ha intimato all'Iran di interrompere le sue attività di arricchimento dell'uranio,
e di spiegare alcuni documenti da cui risulta che in passato l'Iran avrebbe cercato
di procurarsi armi atomiche.
Onu - Africa – Somalia Cinque Paesi
africani, saranno visitati in settimana da alcuni inviati delle Nazioni Unite. La
missione, della durata complessiva di 10 giorni, è promossa dal Consiglio di sicurezza
dell'ONU, per fare il punto sulle crisi che affliggono Gibuti, Somalia, Darfur, Ciad,
Repubblica democratica del Congo e Costa d'Avorio. Intanto a Gibuti oggi riprendono
i colloqui - svolti sotto l'egida dell’ONU - tra Governo di Transizione Somalo e delegazioni
di alto livello dell'opposizione che siede all'Asmara. Il Consiglio di sicurezza dovrebbe
partecipare ai lavori oggi e domani. Intanto è risalita la tensione nel Paese del
corno d’Africa: nel pomeriggio di ieri a Mogadiscio insorti islamici hanno tentato
di colpire l'aereo che avrebbe dovuto trasportare il presidente somalo Abdullahi Yusuf
a Gibuti.
Bangladesh È stata una fuga di gas la causa del vasto
incendio divampato la notte scorsa nell'hotel “Orchard Plaza” di Dacca, capitale del
Bangladesh. Lo hanno reso noto fonti della polizia e dei vigili del fuoco, secondo
le quali il sinistro ha provocato almeno 50 feriti, alcuni dei quali versano in gravi
condizioni. (Panoramica internazionale a cura di Marco Guerra)
Bollettino
del Radiogiornale della Radio Vaticana Anno LII no. 154 E'
possibile ricevere gratuitamente, via posta elettronica, l'edizione quotidiana del
Bollettino del Radiogiornale. La richiesta può essere effettuata sulla home page del
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