2008-06-02 15:10:16

Pakistan: almeno 8 morti in un attentato nei pressi dell'ambasciata danese ad Islamabad


È di almeno 8 morti e 20 feriti il bilancio, ancora provvisorio, dell’attentato di questa mattina a Islamabad, nei pressi dell'ambasciata danese in Pakistan. L’esplosione, realizzata con un'auto-bomba in pieno quartiere delle rappresentanze diplomatiche straniere, ha danneggiato il muro di cinta della sede diplomatica creando un cratere nella strada. Testimoni riferiscono che tra le vittime ci sarebbero alcuni addetti pakistani dell’ambasciata. In seguito all’attentato, la Norvegia ha chiuso temporaneamente la sua ambasciata ad Islamabad, mentre il ministro degli Esteri danese ha convocato d'urgenza per oggi una riunione del suo gabinetto. La Danimarca, nel 2005, era stata al centro delle proteste dei musulmani per la vicenda delle vignette su Maometto, considerate blasfeme.

Macedonia – Elezioni
Il premier uscente della Macedonia, il conservatore Nikola Gruevski, si è proclamato vincitore delle elezioni legislative tenutesi ieri nel Paese balcanico. Il voto, che era considerato una sorta di esame di democrazia per un Paese che aspira ad entrare in Europa e nella NATO, si è svolto in un clima avvelenato dalle violenze nelle roccaforti della minoranza albanese. Il servizio di Marco Guerra:RealAudioMP3


I risultati parziali delle elezioni legislative in Macedonia vedono saldamente in testa la formazione di centro destra del premier uscente Nikola Gruevski che, dopo lo spoglio di oltre l’80% delle schede, ha rivendicato la vittoria, annunciando che il suo partito avrebbe raccolto circa 440 mila suffragi contro 215 mila dei socialdemocratici. Dati che sono stati confermati anche dalla commissione elettorale, che sarà in ogni caso chiamata a valutare la regolarità del voto. Qualora le elezioni saranno dichiarate valide, bisognerà comunque tornare alle urne, fra due settimane, in alcuni seggi del nord, dove non è stata garantita la regolarità delle operazioni elettorali, a causa degli scontri tra alcune fazioni della minoranza albanese, che ieri sono costati la vita ad un uomo. Se i risultati parziali non subiranno sensibili variazioni la coalizione di centrodestra avrà oltre 60 seggi nel nuovo parlamento e Gruevski dovrà riprendere la strada che porta il Paese da un passato di tensioni etniche ad un futuro di piena integrazione nelle organizzazione euro-atlantiche. Percorso bruscamente interrotto dopo il “no” ricevuto dalla NATO nel vertice di aprile a Bucarest, che aveva aperto la crisi politica che ha portato alle elezioni anticipate.

 
Italia, festa della Repubblica
In Italia ricorre oggi la festa della Repubblica. Ad aprire le celebrazioni è stato il capo dello Stato, Giorgio Napolitano che, prima di assistere alla consueta parata ai fori imperiali, ha reso omaggio all’altare della patria, dove ha deposto una corona di alloro sulla tomba del Milite Ignoto. In occasione del 62.mo anniversario della Repubblica, Napolitano ha ricordato il valore della carta costituzionale come "simbolo e fondamento della democrazia” in Italia. Ieri, nel messaggio ufficiale agli italiani, il presidente della Repubblica aveva messo in guardia la società italiana dal rischio di una regressione civile, sottolineando con preoccupazione come ci si stia allontanando dai valori della tolleranza e del rispetto della legge.

Vertice OSA
Al via ieri a Medellin, in Colombia, l’assemblea generale dell’Organizzazione degli Stati Americani. Tra i vari temi in agenda anche la crisi tra Colombia, Ecuador e Venezuela. Il servizio di Maurizio Salvi:RealAudioMP3

 
Le relazioni fra questi Paesi sono diventate tese dopo l’attacco a sorpresa – il 1° marzo scorso – contro una base delle FARC colombiane in territori ecuadoriano. A causa di quella operazione, in cui morì il numero due delle FARC, Raul Reyes, Quito ha rotto le sue relazioni diplomatiche con Bogotà. Altro tema in discussione è la crisi boliviana con la spinta autonomista di vari dipartimenti, fra cui Santa Cruz, ed il referendum del 10 agosto, in cui il presidente Evo Morales ed i prefetti boliviani rimetteranno in gioco i loro mandati. Sarà la prima volta, infine, che i Paesi membri si riuniranno dopo la fondazione, a metà maggio a Brasilia, dell’Unione delle Nazioni Sudamericane, che per alcuni – come il presidente venezuelano Hugo Chavez – dovrebbe sostituire proprio l’OSA, di cui fanno parte anche gli Stati Uniti.

 
USA – Primarie
Negli Stati Uniti si registrano le ultime battute della corsa democratica alla Casa bianca: Hillary Clinton si è aggiudicata la primarie in Portorico, ma Barak Obama è sempre più vicino alla nomination. Prossime primarie in Sud Dakota e Montana. Per i particolari ascoltiamo il servizio di Elena Molinari:RealAudioMP3


Hillary Clinton ha vinto con ampio margine le primarie democratiche di Portorico ma è ad un passo dal perdere la nomination. Dopo aver incassato il 70 per cento dei voti, l’ex first lady non è apparsa affatto demoralizzata. Ha infatti ribadito di essere in testa nel voto popolare nei confronti di Barack Obama, nella speranza di attrarre dalla sua i super delegati del partito, vale a dire i maggiorenti, liberi di votare per chi vogliono, e ancora indecisi. Quindi ha sostenuto di essere la candidata più adatta a battere il repubblicano McCain in novembre. Ha poi fatto capire che la sua vittoria portorica è un chiaro segnale della sua popolarità tra i cittadini latino-americani e allo stesso tempo, dei problemi di Obama fra quella comunità. Barack si è congratulato con l’ex first lady per la vittoria ma è apparso sicuro di ottenere molto presto la nomination, forse già dall’inizio di questa settimana. Domani, infatti, il voto in Montana e South Dakota chiude la lunga stagione di primarie e la corsa presidenziale della Clinton appare segnata soprattutto all’indomani della decisione del partito di attribuire ai delegati di Florida e Michigan - penalizzati per aver fissato le loro primarie troppo presto - solo mezzo voto anziché un voto pieno. Per la senatrice di New York, che ha vinto in tutti e due gli Stati, è stato un brutto colpo.

 
Bolivia
In Bolivia, nei due dipartimenti amazzonici del Beni e del Pando, oltre l’80 per centro degli elettori si è espresso favorevolmente al referendum per una maggiore autonomia, proseguendo sulla strada del decentramento nonostante il parere contrario del presidente Morales. L'astensionismo e' stato forte, ma il risultato della consulta si considererà valido se la percentuale di elettori recatisi alle urne supererà il 50 per cento. Sono così tre i dipartimenti della Bolivia che, contro il volere del presidente Evo Morales, hanno scelto l'autonomia. Al principio di maggio si era votato nel dipartimento di Santa Cruz de la Sierra dove anche lì hanno vinto gli autonomisti.

Colombia
E' salito a 18 morti e 16 feriti il bilancio delle vittime della frana che lo scorso sabato ha travolto un gruppo di case a Medellin, in Colombia. I soccorsi continuano lentamente a causa del maltempo e si teme per la vita di altre nove persone, ancora disperse. Il maltempo che ha imperversato nei giorni scorsi aveva già provocato 44 morti in tutto il Paese.

Nucleare iraniano, riunione AIEA
I presunti tentativi dell'Iran di condurre un programma nucleare militare sono il tema al centro della riunione di oggi a Vienna dell’Agenzia internazionale per l'energia atomica. Nel suo ultimo rapporto, presentato nei giorni scorsi al Consiglio di Sicurezza dell'Onu, l'Aiea ha intimato all'Iran di interrompere le sue attività di arricchimento dell'uranio, e di spiegare alcuni documenti da cui risulta che in passato l'Iran avrebbe cercato di procurarsi armi atomiche.

Onu - Africa – Somalia
Cinque Paesi africani, saranno visitati in settimana da alcuni inviati delle Nazioni Unite. La missione, della durata complessiva di 10 giorni, è promossa dal Consiglio di sicurezza dell'ONU, per fare il punto sulle crisi che affliggono Gibuti, Somalia, Darfur, Ciad, Repubblica democratica del Congo e Costa d'Avorio. Intanto a Gibuti oggi riprendono i colloqui - svolti sotto l'egida dell’ONU - tra Governo di Transizione Somalo e delegazioni di alto livello dell'opposizione che siede all'Asmara. Il Consiglio di sicurezza dovrebbe partecipare ai lavori oggi e domani. Intanto è risalita la tensione nel Paese del corno d’Africa: nel pomeriggio di ieri a Mogadiscio insorti islamici hanno tentato di colpire l'aereo che avrebbe dovuto trasportare il presidente somalo Abdullahi Yusuf a Gibuti.

Bangladesh
È stata una fuga di gas la causa del vasto incendio divampato la notte scorsa nell'hotel “Orchard Plaza” di Dacca, capitale del Bangladesh. Lo hanno reso noto fonti della polizia e dei vigili del fuoco, secondo le quali il sinistro ha provocato almeno 50 feriti, alcuni dei quali versano in gravi condizioni. (Panoramica internazionale a cura di Marco Guerra)


Bollettino del Radiogiornale della Radio Vaticana Anno LII no. 154

 
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