Nepal: mons. Sharma esprime la gioia della comunità cattolica per l'istituzione della
Repubblica
Anche la piccola comunità cattolica del Nepal gioisce per l’istituzione della Repubblica
nel Paese, dopo quasi 240 anni di monarchia. La decisione è stata votata quasi all’unanimità
mercoledì scorso durante la prima seduta della Assemblea costituente, che, oltre a
varare la nuova Costituzione, fungerà da Parlamento per i prossimi cinque anni. Ora
il re Gyanendra ha solo due settimane per lasciare il palazzo reale di Narayanhity.
“È veramente un grande risultato di cui noi cattolici dobbiamo essere fieri e per
cui rendiamo grazie a Dio”, così mons. Anthony Francis Sharma, Vicario Apostolico
del Nepal ha commentato all’agenzia Ucan il voto, che segna un’ulteriore importante
tappa nel processo di pace iniziato nel 2005 e che ha portato la guerriglia maoista
a diventare la protagonista della vita politica del Paese. “Il Nepal ha fatto ancora
una volta storia dimostrando che il dialogo è la via della pace e della prosperità,
soprattutto a quei Paesi dove è ancora in atto la lotta armata”, ha aggiunto il presule,
secondo il quale la fine della monarchia era ormai inevitabile dopo gli errori commessi
da re Gyanendra durante il suo breve regno e che hanno reso la monarchia invisa alla
popolazione. Come si ricorderà, Gyanendra, che ha studiato in una scuola gesuita,
era salito al trono nel 2001, dopo una torbida storia di morti all'interno della famiglia
reale. Con lui finisce l’unica monarchia indù al mondo. (L.Z.)