I vescovi del Messico tornano a ribadire il valore universale della vita
“Il nostro Paese è immerso in una spirale di violenza le cui radici sono i cartelli
della droga. Il popolo messicano non deve attendere una soluzione del problema senza
essere consapevole che ciò dipende da tutti”. Così i vescovi del Messico in una dichiarazione
che porta le firme del presidente dell’Episcopato mons. Carlos Aguiar Retes, vescovo
di Texcoco, e del segretario mons. José Leopoldo González González, vescovo ausiliare
di Guadalajara. Nella nota i presuli tornano a riflettere sul valore, il significato
e il rispetto della vita gravemente minacciata. “Il nostro popolo – scrivono - ha
diritto ad una vita piena, propria dei figli di Dio. Una vita affrancata dalle minacce
della fame e di ogni forma di violenza. Come vescovi è nostro dovere promuovere la
cultura della vita, dono meraviglioso di Dio”. Ribadendo che il “rispetto della vita
di ogni essere umano comincia nel momento del concepimento e si prolunga fino alla
morte naturale”, i presuli messicani dichiarano di seguire con particolare attenzione
le udienze pubbliche della Corte suprema di giustizia sull’eventuale incostituzionalità
della decisione presa dal Distretto federale che tempo fa depenalizzò l’aborto fino
alla dodicesima settimana di gravidanza. “Riteniamo - scrivono ancora i vescovi -
che gli argomenti, presentati secondo il punto di vista di discipline differenti,
hanno arricchito il dibattito evidenziando che esiste un fattore comune: la difesa
della vita sia del concepito sia della madre”. In questo contesto si ricordano le
numerose iniziative che si sono sviluppate in numerosi stati del Paese in difesa della
vita e si sottolinea il contributo e l’impegno del laicato cattolico. “Chiediamo -
dicono i presuli - che questo tipo di manifestazioni siano solide e permanenti e non
solo congiunturali. Solo con il lavoro costante si può sensibilizzare tutti i settori
sociali” sul valore e significato della vita. “Vi diciamo, non abbiate paura, la Chiesa
è con voi e sarà fedele nella difesa della giustizia, dei poveri e degli indifesi”.
Infine, i presuli ricordano anche le minacce contro la vita derivate dalla crisi alimentare
mondiale e dal carovita. “Condividiamo le preoccupazioni del nostro popolo, consapevoli
del rischio reale dell’aumento dell’impoverimento nonché della crescita del numero
di persone che patiscono la fame”. I vescovi lanciano un forte appello ad una “maggiore
solidarietà e attenzione verso le persone più vulnerabili”. In particolare chiamano
tutti i cattolici, seguendo l’esempio di Cristo, ad essere solidali con i più indifesi.
“La Chiesa, della quale siamo parte tutti i battezzati, non può e non deve restare
mai ai margine della lotta per la vita”.(L.B.)