Cresce nel mondo la collaborazione fra associazioni religiose e laiche in favore della
pace
Circa 200 associazioni cristiane e laiche hanno preso parte a Parigi al III Salone
internazionale delle iniziative di pace che si è svolto nel week-end. Christian Renoux,
presidente del Movimento internazionale per la riconciliazione, un'associazione ecumenica,
ha affermato - scrive La Croix - che le collaborazioni fra associazioni cristiane
e non, stanno funzionando bene e che l’impegno comune sta portando frutti. “Lavorare
per lo sviluppo, questa è l’evangelizzazione – ha detto padre Guy Villemin, missionario
in Africa e presidente della sezione francese della rete Fede e giustizia, una associazione
cui sono federati 72 istituti e congregazioni religiose – questo è il nostro lavoro
pastorale e la nostra testimonianza”. Per padre Pierre Cibambo, sacerdote della diocesi
congolese di Bukavu e responsabile del segretariato per l’Africa della Caritas Internationalis
“non si tratta di compatire le sorti dei poveri, ma di donare loro i mezzi per rialzarsi
e camminare”. “Sono spesso i partenariati del Sud – ha aggiunto Christian Renoux –
che hanno aiutato le associazioni cristiane a prendere coscienza di che cosa implichi
la pace. In venti anni l’impegno delle associazioni cristiane per la pace e la non
violenza ha fatto progressi”. Occorre comunque, ha osservato Hansulrich Gerber, coordinatore
del decennio “Vincere la violenza”, l’iniziativa del Consiglio mondiale delle Chiese
(WCC), da un lato sensibilizzare le comunità ecclesiali sulla necessità di un impegno
maggiore per la promozione della pace e dall’altro superare i luoghi comuni che considerano
le religioni come cause di conflitti. Molta gente, ha spiegato Hansulrich Gerber,
sottovaluta il potenziale di riconciliazione legato al postulato religioso che riconosce
la pace come dono di grazia e responsabilità. (T.C.)