2008-05-30 15:04:43

“Le Chiese e gli altri”: un volume per interrogarsi sui cristiani, le ideologie e le altre religioni. Intervista con il curatore, il prof. Andrea Riccardi


“Le Chiese e gli altri”: è il titolo di un volume curato dal prof. Andrea Riccardi edito da “Guerini e Associati”, presentato stamani nella Sala Marconi della nostra emittente. Il volume raccoglie una serie di contributi di autorevoli studiosi che si interrogano sulle relazioni tra la Chiesa, le culture, le religioni e le ideologie nel corso del Novecento. Alessandro Gisotti ha chiesto al prof. Riccardi quale contributo offre questo volume:RealAudioMP3


R. – E’ un tentativo di rintracciare la geografia religiosa del mondo contemporaneo. I protagonisti del mondo religioso sono vari: c’è la Chiesa cattolica che è il nostro osservatorio particolare; ci sono le Chiese ortodosse, c’è il mondo protestante e neo protestante; ma poi ci sono gli altri, gli ebrei, i musulmani, gli induisti, ci sono le civiltà orientali. Poi ci sono gli altri “non religiosi” e cioè l’idea di laicità, i socialisti, i comunisti, mondi diversi. Allora in questo volume c’è tutta una geografia che nel 900 è cambiata. E la Chiesa è arrivata a tutti gli altri nella sua espansione missionaria.

 
D. – In queste molteplici relazioni, c’è una chiave di lettura che emerge, secondo lei, da questa raccolta di interventi?

 
R. – Qui non c’è una chiave di lettura perché questo libro non vuole avere una chiave di lettura forzata. C’è un’indagine del terreno in cui si scopre come il cattolicesimo approfondisce la sua identità e si pone in un contatto dialogico di convivenza con le altre realtà, a volte invece il rapporto è conflittuale.

 
D. – I cristiani, fin dall’inizio, sono nel mondo degli altri ma sono, fin dall’inizio, anche “per” gli altri. Oggi, come si declina questa predisposizione del cristiano ad andare incontro all’altro che chiama “il prossimo”?

 
R. – Si declina in modo diverso perché si declina nell’incontro che è comunicare la fede, si declina nella carità, nel parlare, nel dialogo.

 
D. – Uno dei suoi ultimi libri si intitola “Convivere” e convivenza è un termine molto significativo all’interno di queste esperienze, che poi sono alla base degli interventi raccolti in questo volume…

 
R. – Io penso che in questo mondo di conflitti di religione, di conflitti di civiltà, la vera civiltà non è la vittoria di una sull’altra, ma la civiltà del convivere, del vivere insieme. Un vecchio convegno dei cattolici sociali francesi, negli anni ’30, - a cui partecipò Maritain - già affrontava il tema dello scontro di civiltà e diceva: “Il cattolicesimo deve essere un agente di convivenza”.

 
D. – Le Chiese si confrontano con due grandi scenari: con le altre religioni ma, allo stesso tempo, anche con le spinte che vogliono in un certo senso allontanare Dio dalla sfera pubblica e che riguardano non solo il mondo cristiano…

 
R. – Sì, oggi esiste un grande dibattito in una società squilibrata, disorientata: davanti un uomo disorientato, quali sono i suoi riferimenti? Io credo che i valori religiosi sono un importante riferimento in tutto questo; Dio appare nella sfera pubblica non solo in America ma in tanti scenari e appare in modi diversi. C’è quindi il problema della fede religiosa, c’è il problema dei laici che si ripensano, di religioni in minoranza che si modellano.







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