Il Papa ha il coraggio di dire la verità: così padre Federico Lombardi al Convegno
dei media cattolici di Stati Uniti e Canada
Padre Federico Lombardi, direttore della Sala Stampa della Santa Sede, della Radio
Vaticana e del Centro Televisivo Vaticano, si è soffermato ieri, a Toronto, sul rapporto
tra il Papa e i mezzi di informazione durante il convegno annuale dei media cattolici
di Stati Uniti e Canada. Benedetto XVI – ha spiegato padre Lombardi – non evita questioni
delicate ed “ha il coraggio di dire la verità”. Il servizio di Amedeo Lomonaco:
Padre
Lombardi ha affermato che il Papa segue con interesse l’impatto di un suo messaggio,
gli echi di un suo discorso. E dopo ogni viaggio apostolico all’estero anche Benedetto
XVI, come Giovanni Paolo II, si riunisce in Vaticano con i responsabili dei mezzi
di comunicazione per capire quali siano state le sottolineature, le interpretazioni
e le chiavi di lettura da parte dei media. Benedetto XVI – ha detto padre Lombardi
– cerca di capire e prendere atto delle dinamiche della comunicazione nel mondo di
oggi, senza peraltro lasciarsene intimorire o condizionare”. “Anche noi come comunicatori
– ha aggiunto – non dobbiamo lasciarci troppo condizionare dal mito di una comunicazione
che pensa di dover essere sempre conflittuale per risultare efficace”. Bisogna essere
realisti e denunciare il male: in questo, Benedetto XVI – ha affermato padre Lombardi
– rifiuta i compromessi: “La sua critica al relativismo è netta ed il Pontefice è
convinto che siano in gioco valori molto importanti per l’uomo, la società e il suo
futuro”. Principi fondamentali richiamati dal Papa anche nel recente discorso alle
Nazioni Unite a New York, dove il Santo Padre non ha usato frasi ad effetto per suscitare
sensazione. Per rispondere alle sfide della comunicazione – ha sottolineato padre
Lombardi - bisogna avere il coraggio di dire la verità con chiarezza, avere fiducia
nella ragione e pazienza nel comunicare messaggi robusti. Perché “la via migliore
– ha osservato il direttore della nostra emittente – è quella che sa evitare allo
stesso tempo gli scogli dell’ottimismo ingenuo e del pessimismo radicale che non crede
alla presenza e alla potenza dell’opera della grazia”. Benedetto XVI – ha concluso
il direttore della Sala Stampa della Santa Sede – non è solo più un grande maestro,
diventa sempre più anche un pastore di accattivante umanità”; “a noi tocca, come comunicatori,
saper valorizzare e far cogliere sempre meglio questi aspetti, che un’immagine precedente
assai parziale della sua personalità metteva in ombra”.