Conferenza dell’ONU sulla biodiversità e sulla distruzione degli ecosistemi
La distruzione degli ecosistemi costa al pianeta da 1,3 a 3,1 miliardi di euro l’anno:
e’ quanto emerge da uno studio presentato in occasione della nona Conferenza delle
parti (Cop) della Convenzione delle Nazioni Unite sulla diversità biologica (Cdb),
in corso a Bonn. Promossa dall’Unione Europea (UE) e dal ministero per l’Ambiente
tedesco, la ricerca – intitolata ‘The Economics of Ecosystems and Biodiversity’ -
costituisce una delle prime valutazioni globali dell’impatto economico generato dalla
progressiva perdita della biodiversità: “Nonostante il nostro benessere dipenda totalmente
dai servizi resi dagli ecosistemi - si legge nel documento - li consideriamo come
beni pubblici senza mercato e senza prezzo”. Se non si agirà subito da qui al 2050,
scomparirà l’11% delle riserve naturali esistenti nel 2000. Il 40% delle terre oggi
coltivate in modo tradizionale lascerà il posto a coltivazioni intensive. Il 60% delle
barriere coralline – si sottolinea infine nel rapporto ripreso dall’agenzia Misna
- verrà distrutto con gravi ripercussioni sullo stile di vita di miliardi di persone.
Come già accade per i cambiamenti climatici, il costo della perdita della biodiversità
ricadrà essenzialmente sulle popolazioni povere del Sud del Mondo. Secondo diverse
stime, circa 150 specie di fauna e flora autoctone ‘scompaiono’ ogni giorno nel pianeta.
(A.L.)