Bombe a grappolo: raggiunto l'accordo per la messa al bando
Le micidiali “cluster bombs”, le bombe a grappolo, potrebbero essere presto messe
al bando. E’ la positiva conclusione a cui sono giunte le delegazioni di 109 Paesi
che hanno partecipato alla Conferenza di Dublino. Il patto prevede la cessazione dell’uso,
la produzione, la vendita e lo stoccaggio di questi ordigni, che, prima dell'impatto
al suolo disseminano sul terreno migliaia di mine in grado di esplodere anche molti
anni dopo la fine dei conflitti, provocando morte e mutilazioni soprattutto ai civili.
L’intesa impegna anche a provvedere all'assistenza delle vittime e alla bonifica delle
aree interessate. Unica nota stonata il boicottaggio dell’incontro di Dublino da parte
di Usa, Cina, Russia, Israele, Pakistan, India e Israele, maggiori produttori delle
cluster. Per un commento sull’accordo di Dublino, Giancarlo La Vella ha intervistato
Francesco Terreri, esperto di disarmo e commercio di armi: