A Stoccolma il premier iracheno Al Maliki chiede che si cancelli il debito del suo
paese
Due gli attentati che hanno sconvolto oggi il nord dell’Iraq, nei pressi di Mosul.
Una ventina i morti e una quarantina i feriti in attacchi kamikaze compiuti contro
forze di sicurezza e di polizia. A Tikrit 12 insorti sono rimasti uccisi in scontri
con le forze di sicurezza. Nel frattempo si registra anche una nuova incursione aerea
turca contro le basi dei ribelli separatisti del Pkk, nel Kurdistan iracheno. La
riduzione del debito iracheno è al centro della conferenza di 97 paesi che a Stoccolma
stanno facendo il punto sulla ricostruzione del paese mediorientale. L’obiettivo degli
Stati Uniti è quello di convincere gli arabi sunniti a concedere fiducia e credito
politico al premier sciita Al maliki. In margine alla conferenza nel corso di un incontro
con la stampa il ministro degli esteri Frattini ha precisato che l’Italia non ha in
agenda di mandare altri istruttori militari in Iraq, in aggiunta al centinaio che
già operano nel apese. I particolari da Vincenzo Lanza.