Gli aiuti internazionali stentano a raggiungere gli alluvionati del Myanmar. Intervista
col vescovo di Pathein
In Myanmar gli aiuti internazionali, nonostante il via libera della giunta militare,
fanno ancora fatica a raggiungere la popolazione civile colpita all’inizio del mese
dal devastante ciclone Nargis. Meno della metà degli oltre 2 milioni e mezzo di sfollati
hanno ricevuto fino ad oggi i soccorsi. Alcune regioni, tra cui il Delta dell'Irrawaddy,
la più devastata, sono ancora inaccessibili. Si calcola che il ciclone abbia fatto
130 mila vittime tra morti e dispersi. Sulla situazione umanitaria Irene Lagan
ha intervistato il vescovo di Pathein, mons. John Hsane Hgyi, a Roma per la
visita ad Limina della Conferenza episcopale del Myanmar:
R. –
Many international helps are already there … La comunità internazionale
ha già inviato molti aiuti. Ma noi, come Chiesa, non siamo rimasti ad aspettare i
soccorsi internazionali. Seminaristi, religiosi e catechisti hanno organizzato diversi
gruppi che sono andati nelle zone colpite per salvare la gente e per portare loro
aiuti e generi alimentari. Per quanto abbiamo potuto, abbiamo cercato di aiutare gli
alluvionati con le nostre forze. Per esempio, nella mia diocesi – come anche in altre
diocesi – non appena il ciclone è passato, abbiamo inviato delle barche con generi
di prima necessità insieme a cellulari per poter stabilire una valida possibilità
di comunicazione con gli sfollati. Abbiamo organizzato anche dei campi di fortuna
dove assistiamo la gente e gli stessi aiuti li stiamo dando a coloro che sono rimasti
nei villaggi.
D. – Quali sono le maggiori necessità
della gente, in questo momento?
R. – For the emergency,
for the time being, they need food, shelter, medicine and cloths. .. Gli
aiuti d’emergenza, in questo momento, riguardano generi alimentari, tende, assistenza
medica e vestiti. Poi, ci sarà bisogno di aiuto per la ricostruzione. Prima di venire
a Roma ho detto al comitato che è già al lavoro nella mia diocesi, che è necessario
procurare macchinari per l’agricoltura e le sementi per ricominciare le coltivazioni.
La stagione delle piogge è finita e tra qualche mese non si potrà seminare più niente.
Questo è il momento utile per seminare, e nel Paese non ci sono più sementi. Ecco
perché ora hanno bisogno di sementi e macchinari per l’agricoltura. Stiamo cercando
dunque di acquistarne per inviarli ai villaggi, nel maggior numero possibile.