2008-05-28 14:05:54

Gli aiuti internazionali stentano a raggiungere gli alluvionati del Myanmar. Intervista col vescovo di Pathein


In Myanmar gli aiuti internazionali, nonostante il via libera della giunta militare, fanno ancora fatica a raggiungere la popolazione civile colpita all’inizio del mese dal devastante ciclone Nargis. Meno della metà degli oltre 2 milioni e mezzo di sfollati hanno ricevuto fino ad oggi i soccorsi. Alcune regioni, tra cui il Delta dell'Irrawaddy, la più devastata, sono ancora inaccessibili. Si calcola che il ciclone abbia fatto 130 mila vittime tra morti e dispersi. Sulla situazione umanitaria Irene Lagan ha intervistato il vescovo di Pathein, mons. John Hsane Hgyi, a Roma per la visita ad Limina della Conferenza episcopale del Myanmar:RealAudioMP3


R. – Many international helps are already there …
La comunità internazionale ha già inviato molti aiuti. Ma noi, come Chiesa, non siamo rimasti ad aspettare i soccorsi internazionali. Seminaristi, religiosi e catechisti hanno organizzato diversi gruppi che sono andati nelle zone colpite per salvare la gente e per portare loro aiuti e generi alimentari. Per quanto abbiamo potuto, abbiamo cercato di aiutare gli alluvionati con le nostre forze. Per esempio, nella mia diocesi – come anche in altre diocesi – non appena il ciclone è passato, abbiamo inviato delle barche con generi di prima necessità insieme a cellulari per poter stabilire una valida possibilità di comunicazione con gli sfollati. Abbiamo organizzato anche dei campi di fortuna dove assistiamo la gente e gli stessi aiuti li stiamo dando a coloro che sono rimasti nei villaggi.

 
D. – Quali sono le maggiori necessità della gente, in questo momento?

 
R. – For the emergency, for the time being, they need food, shelter, medicine and cloths. ..
Gli aiuti d’emergenza, in questo momento, riguardano generi alimentari, tende, assistenza medica e vestiti. Poi, ci sarà bisogno di aiuto per la ricostruzione. Prima di venire a Roma ho detto al comitato che è già al lavoro nella mia diocesi, che è necessario procurare macchinari per l’agricoltura e le sementi per ricominciare le coltivazioni. La stagione delle piogge è finita e tra qualche mese non si potrà seminare più niente. Questo è il momento utile per seminare, e nel Paese non ci sono più sementi. Ecco perché ora hanno bisogno di sementi e macchinari per l’agricoltura. Stiamo cercando dunque di acquistarne per inviarli ai villaggi, nel maggior numero possibile.







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