2008-05-28 15:30:24

Cina: continua a crescere il bilancio delle vittime del sisma. Oltre 68 mila morti


E’ stato aggiornato il bilancio del terremoto che lo scorso 12 maggio ha colpito la Cina. Le autorità riferiscono di oltre 68 mila vittime e più di 12 mila dispersi. Intanto, circa 120 mila persone sono state evacuate per il timore dello straripamento di un lago nel Sichuan, la regione più devastata dal sisma, dove solo ieri si sono registrate altre due forti scosse che hanno causato 63 feriti e il crollo di 420 mila edifici.

Myanmar, Aung San Suu Kyi
La comunità internazionale ha criticato la decisione della giunta militare birmana di prolungare di un anno gli arresti domiciliari per Aung San Suu Kyi, leader dell’opposizione e già premio Nobel per la Pace. E' stata una decisione “deplorevole”: lo ha detto il segretario generale dell’ONU Ban Ki-moon. Il presidente americano Bush si è detto “turbato”. Perplessità sono state avanzate anche dal ministro degli Esteri britannico Miliband.

Nepal, costituente
Clima di grande tensione oggi in Nepal, nel giorno dello svolgimento della prima riunione dell’Assemblea Costituente, che dovrà disegnare il futuro istituzionale del Paese nel passaggio dalla monarchia alla nuova forma repubblicana. La convocazione è slittata subito di qualche ora per alcune difficoltà sorte tra i partiti. Ieri un attentato dinamitardo a Kathmandu aveva causato sei feriti. Ma quali difficoltà attendono il lavoro dell’Assemblea, formata da un variegato stuolo di partiti, in cui gli ex ribelli maoisti detengono la maggioranza? Giancarlo La Vella ne ha parlato con Simona Lanzoni della Fondazione Pangea Onlus, organizzazione non governativa che porta avanti diversi progetti umanitari in Nepal:RealAudioMP3

R. – Il problema è, da un lato, la differenza etnica all’interno del Nepal dato che ci sono 104 etnie diverse, ognuna con delle istanze altrettanto diverse. Dall’altro, si tratta della prima volta del partito maoista che ha la maggioranza all’interno dell’Assemblea Costituente e che si deve confrontare con un percorso democratico; fino ad oggi non è stato così perchè i maoisti erano il partito armato. Tuttora ci sono molti di loro che continuano ad essere armati nelle campagne e bisognerà capire come riuscire a gestire questa situazione e questo percorso assieme agli altri partiti.

 
D. – Ci sono idee chiare su quale tipo di istituzioni creare?

R. – Non c’è una vera e proprio idea chiara. In realtà, si pensa ad un processo di tipo federale. In Nepal ci sono circa 28 milioni di abitanti e si tratterà di creare una suddivisione in diversi distretti, piccoli Stati. Non bisogna dimenticare che continua ad esserci il sistema delle caste; è ancora in piedi quello feudale.

 
D. – Intanto, l’attività umanitaria deve comunque andare avanti?

R. – Assolutamente sì, l’attività umanitaria continua ed è fondamentale. Noi, per esempio, di Fondazione Pangea continuiamo a lavorare soprattutto nei distretti e nelle province perchè il Nepal è uno dei Paesi più poveri del mondo. Ha pochissime risorse. A parte il turismo, sono le risorse idriche la sua fortuna ma non possono essere nemmeno sfruttate, perchè negli anni ’50 è stato fatto un contratto, ad un prezzo bassissimo, con l’India. Si punta molto a livello economico sul turismo che però interessa solo alcune aree mentre il resto del Nepal non riesce ad avere una situazione economica sufficiente alla sopravvivenza.

Pakistan, politica
In un’esplosione avvenuta in una zona tribale del Pakistan sono rimasti uccisi otto presunti talebani. La deflagrazione, secondo alcune fonti, sarebbe stata accidentale. A livello politico, è stata siglata un’intesa tra i due maggiori partiti su un pacchetto di riforme tra cui il trasferimento di alcuni poteri dal presidente nelle mani del primo ministro.

Terrorismo, Al Qaeda
Stette misure di sicurezza dopo l’annuncio di un prossimo messaggio di Al Qaeda nel quale si minacciano attentati con armi nucleari in Occidente. L’FBI ha affermato di non avere informazioni riguardo al possesso da parte della rete di Bin Laden di armi di sterminio.

Libano, politica
Al via in Libano le consultazioni per designare il nuovo premier che avrà il compito di formare un governo di unità nazionale. Il neo presidente Suleiman, in mattinata, ha ricevuto il numero uno del parlamento Berri che ha già espresso riserve sulla designazione di Siniora, indicato dalla maggioranza parlamentare anti-siriana. La nascita dell’esecutivo è prevista dall’accordo siglato a Doha, il 21 maggio scorso, dai maggiori leader politici libanesi; l’intesa ha scongiurato il pericolo di una nuova guerra civile dopo mesi di paralisi istituzionale seguita alla fine del mandato dell’ex presidente Lahoud.

Medio Oriente
Si fa più complicata la vicenda giudiziaria del premier israeliano Olmert implicato in un’inchiesta per corruzione quando era sindaco di Gerusalemme. Ieri la testimonianza di un magnate americano che ha confessato di aver versato ad Olmert circa 150 mila dollari a partire dagli anni Novanta. I suoi legali parlano però solo di donazioni. Intanto il ministro della Difesa Barack ha invitato il premier a lasciare la guida del governo prospettando anche l’ipotesi di nuove elezioni. Fonti vicine allo stesso Olmert hanno invece confermato che il premier è deciso ad andare avanti. Sul terreno, sono due i miliziani palestinesi uccisi in un raid aereo israeliano nella zona di confine fra la Striscia di Gaza ed Israele, nelle vicinanze del valico di Sufa. Nell’azione sono rimaste ferite altre 5 persone.

Iran, parlamento
Con 232 voti il parlamento iraniano ha eletto il nuovo presidente dell’Assemblea. Si tratta di Ali Larijani, conservatore ed ex negoziatore capo per il nucleare. Nel suo discorso, ha minacciato di interrompere la cooperazione con l’AIEA, l’Agenzia Internazionale per l’Energia Atomica, che nei giorni scorsi,ha chiesto ulteriori spiegazioni riguardo al programma di arricchimento dell’uranio di Teheran.

Iraq, cronaca
L’esplosione di un ordigno a Diyala, nella parte centro-orientale dell’Iraq, ha causato la morte di due persone, padre e figlio. La deflagrazione, che ha provocato anche un ferito, è avvenuta al passaggio dell’auto. A livello politico, c’è da registrare uno stallo dopo che il blocco sunnita ha deciso di non entrare nel governo di coalizione sciita. Una scelta dovuta al disaccordo con il primo ministro Al Maliki riguardo all’assegnazione di un posto all’interno dell’esecutivo.

Italia, Ponticelli
Torna la tensione a Ponticelli, a Napoli. Un rogo è stato appiccato in uno dei campi Rom ormai vuoti dopo lo sgombero dei giorni scorsi. In fiamme le baracche abbandonate, dove i nomadi avevano lasciato vestiti ed effetti personali. Si tratta dell’ultimo episodio di violenza dopo la dura reazione della popolazione seguita al tentato rapimento di una bimba di pochi mesi da parte di una ragazzina Rom, poi arrestata.

Italia, scontri università
Processo per direttissima stamani a Roma per le 6 persone arrestate – due dei collettivi di sinistra e 4 di Forza Nuova- per gli scontri di ieri davanti all’Università “La Sapienza”. Per tutti l’accusa è di rissa aggravata. Nei disordini sono rimaste ferite 4 persone. L’episodio è legato alla revoca di un convegno sulle Foibe prima autorizzato dal rettore dell'ateneo e poi annullato. Davanti al tribunale c’è un ingente schieramento della polizia per la presenza di numerosi studenti di sinistra che attendono l’esito dell’udienza. Il sindaco di Roma Alemanno, condannando quanto accaduto, ha chiesto che i violenti vengano isolati.

Indonesia, OPEC
L’Indonesia ha deciso di lasciare l’OPEC, l’organizzazione che raccoglie i Paesi produttori di petrolio. A motivare la scelta è il calo della produzione di greggio che ne ha ridotto l’influenza all’interno del cartello. Una diminuzione dovuta a giacimenti vecchi e a carenze di investimenti. (Panoramica internazionale a cura di Benedetta Capelli)

Bollettino del Radiogiornale della Radio Vaticana Anno LII no. 149

 
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