2008-05-27 14:02:36

Riscoprire la vita cristiana attraverso Maria: una testimonianza di don Luca Bernardo Giustarini, parroco del Santuario di Montenero in Toscana


La Chiesa si appresta a concludere insieme con Benedetto XVI il mese mariano, sabato prossimo in Piazza San Pietro. In tutto il mondo, con i ritmi della liturgia universale ma anche seguendo le tradizioni locali, la venerazione verso la Madonna è stata al centro di celebrazioni e atti di devozione. Emanuela Campanile ne ha parlato con don Luca Bernardo Giustarini, parroco del Santuario toscano di Montenero, dedicato alla Madonna delle Grazie, le cui origini risalgono al 1300:RealAudioMP3


R. - Vogliamo che attraverso la liturgia, che certamente è una fonte grandissima di insegnamento per il nostro popolo, la gente si avvicini maggiormente a Gesù tramite Maria, e parallelamente vogliamo l’impegno quotidiano, costante, di tutta la comunità nell’assistenza proprio alla riconciliazione, e quindi la confessione fatta bene, con calma. E tanta gente - grazie a questo ministero così nascosto e silenzioso - ritorna a Dio.

 
D. - In questi tempi anche di forti dubbi e tentazioni, in un periodo storico che mette davvero alla prova la fede, che cosa cerca la gente ancora?

 
R. - Cerca prima di tutto proprio un cammino per riscoprire una fede, che ha ricevuto magari nella catechesi iniziale della comunione o della cresima e poi ha tralasciato. Quindi, c’è un ritorno a Dio. Di solito, questo ritorno a Dio - non sempre, ma in tanti casi - è in qualche maniera sollecitato da qualcosa accaduto in famiglia, qualcosa da chiedere a Maria, per cui la gente dice: “Io ti chiedo questo, ma mi impegno ad essere o almeno a ridiventare un buon cristiano”. Alle volte, questi fattori esterni che accadono nelle famiglie costituiscono l’input per tornare a Dio.

 
D. - L’impulso che voi avete ricevuto dal Santo Padre qual è?

 
R. - Certamente, l’impulso è stato grande prima con la Deus caritas est: una riflessione sia comunitaria, sia parrocchiale, per quanto riguarda questo elemento fondamentale, basilare, della vita cristiana, che è l’amore. Ma la seconda enciclica è proprio sulla speranza. Oggi, la gente ha sete di speranza, in un mondo che speranza non dà. Il Papa, dunque, con la seconda Enciclica, ha ancora maggiormente aiutato tutti, particolarmente noi monaci, a dare delle concretezze di speranza al nostro popolo.







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