Conferenza ONU-ASEAN per sostenere la popolazione del Myanmar
Per portare aiuti alla popolazione del Myanmar, colpito dal passaggio del devastante
ciclone Nargis che ha provocato 133 mila fra morti e dispersi, si è aperta oggi a
Yangon una conferenza internazionale organizzata dall’ONU e dall’ASEAN, l’associazione
del sud est asiatico, di cui l’ex Birmania è membro. L’obiettivo dell’appuntamento,
alla presenza del numero uno del Palazzo di Vetro, Ban Ki-moon, di una cinquantina
di Paesi, diverse agenzie delle Nazioni Unite e organizzazioni non governative è quello
di rinforzare la macchina degli aiuti umanitari attraverso donazioni e assistenza
sul posto. Il passaggio del ciclone Nargis ha provocato conseguenze per circa due
milioni e mezzo di persone, molte delle quali secondo le stime dell’ONU non hanno
ancora ricevuto aiuti. Si tratta anche di guardare al lungo periodo e di pensare fattivamente
alla ricostruzione. In questo senso, la giunta militare al potere ha cercato di ottenere
impegni per donazioni superiori ai dieci miliardi di dollari. I Paesi donatori, con
in prima fila gli Stati Uniti, prima di fare promesse finanziarie hanno chiesto però
accesso immediato e incondizionato alle zone colpite proprio per valutare l’entità
dei danni e la definizione di una strategia di assistenza. Su questo versante, secondo
gli esperti, pesano le numerose promesse non mantenute dal regime di Yangoon che si
è tuttavia impegnato a valutare la possibilità di consentire l’ingresso nel Paese
ad operatori umanitari stranieri. D’altro canto anche la Cina, storico alleato del
Myanmar, ha usato parole di apprezzamento per l’impegno del segretario generale dell’ONU,
premendo, contrariamente al passato, per un ruolo maggiormente attivo delle Nazioni
Unite in questa fase. (E. B.)