All'Angelus il Papa chiede alla Madonna di sostenere le testimonianze di fede in Cina.
Il Santo Padre esorta anche la comunità internazionale ad intensificare gli sforzi
contro la fame nel mondo
Il Papa all’Angelus ha ricordato come la festa del Corpus Domini, che in Italia e
in diversi Paesi ricorre oggi, sia occasione per crescere nella “concreta attenzione
ai fratelli, specialmente ai poveri”. Tra flagelli che colpiscono il mondo, il Santo
Padre ha poi indicato il dramma della fame, un problema – ha aggiunto - che “la comunità
internazionale fa grande fatica a risolvere”. Benedetto XVI ha anche chiesto a Maria
Aiuto dei Cristiani, Nostra Signora di Sheshan, di sostenere le testimonianze di fede
dei cristiani in Cina. Il servizio di Amedeo Lomonaco:
(Parole
in cinese) “Vi saluto di cuore”: così il Papa si è rivolto
affettuosamente, in lingua cinese, ai pellegrini convenuti a Roma da tutta Italia
in occasione della Giornata mondiale di preghiera per la Chiesa in Cina, che si è
celebrata ieri, nella memoria liturgica della Beata Vergine Maria Aiuto dei Cristiani.
Ai fedeli cinesi Benedetto XVI ha poi rivolto un accorato appello:
“Insieme
con voi chiedo a Maria, Aiuto dei Cristiani, Nostra Signora di Sheshan, di sostenere
“l’impegno di quanti in Cina, tra le quotidiane fatiche, continuano a credere, a sperare,
ad amare, affinché mai temano di parlare di Gesù al mondo e del mondo a Gesù”, rimanendo
“sempre testimoni credibili” del suo amore e “mantenendosi uniti alla roccia di Pietro
su cui è costruita la Chiesa”. Il Santo Padre ha anche affidato
all’amore di Dio misericordioso tutti coloro che in questi giorni sono morti a causa
del terremoto che ha colpito una vasta area della Cina:
“Rinnovo
la mia vicinanza personale a quanti stanno vivendo ore di angoscia e di tribolazione.
Grazie alla fraterna solidarietà di tutti, possano le popolazioni di quelle zone tornare
presto alla normalità della vita quotidiana”.
All’Angelus
il Papa ha ricordato che ricorre oggi la solennità del Corpus Domini, che in Vaticano
e in altre nazioni è stato già celebrato giovedì scorso. “E’ la festa dell’Eucaristia,
dono meraviglioso di Cristo, che nell’Ultima Cena – ha affermato il Santo Padre -
ha voluto lasciarci il memoriale della sua Pasqua, il sacramento del suo Corpo e del
suo Sangue, pegno di immenso amore per noi”. L’eucaristia – ha aggiunto – è scuola
di carità e solidarietà:
"Chi si nutre del Pane
di Cristo non può restare indifferente dinanzi a chi, anche ai nostri giorni, è privo
del pane quotidiano. Tanti genitori riescono a malapena a procurarlo per sé e per
i propri bambini. E’ un problema sempre più grave, che la comunità internazionale
fa grande fatica a risolvere".
Quando
Gesù incominciò a predicare alle folle – ha sottolineato il Papa - rivelò che il Padre
l’aveva mandato nel mondo come ‘pane vivo disceso dal cielo’, come ‘pane della vita’:
"La
Chiesa non solo prega 'dacci oggi il nostro pane quotidiano', ma, sull’esempio del
suo Signore, si impegna in tutti i modi a “moltiplicare i cinque pani e due pesci”
con innumerevoli iniziative di promozione umana e di condivisione, perché nessuno
manchi del necessario per vivere". Il Papa ha salutato
infine vari gruppi di pellegrini e quanti, in occasione della Giornata nazionale del
Sollievo, sono radunati presso il Policlinico Gemelli per promuovere “la solidarietà
con le persone affette da malattie non guaribili”.