Myanmar: sì del governo agli aiuti. Ban Ki Moon da Yangon in Cina
Rinfrancato dalla promessa della giunta militare di aprire le porte agli aiuti internazionali,
dopo il passaggio del ciclone Nargis, il Myanmar è alle prese oggi con la seconda
parte del referendum sulla nuova Costituzione, fortemente voluto dalle autorità birmane.
Dopo la consultazione del 10 maggio nella maggior parte del Paese, al voto stanno
andando ora proprio le regioni devastate dal ciclone, quelle del sud ovest del Paese,
dove il bilancio della catastrofe parla di oltre 133 mila fra morti e dispersi. Ieri
la visita del segretario generale dell’Onu, Ban Ki-moon, trasferitosi oggi in Cina,
nelle zone scosse dal terremoto di tre settimane fa, dove le vittime - secondo un
bilancio fornito dal premier Wen Jiabao - sono già 60 mila, ma potrebbero arrivare
a 80mila. Sentiamo Maria Grazia Coggiola:
Il capo della
giunta birmana, Than Shwe, ha dunque promesso di autorizzare l'ingresso nel Paese
dei team di soccorritori stranieri per le popolazioni colpite dal ciclone Nargis.
Può essere considerata questa una svolta nella gestione dei soccorsi? Salvatore Sabatino
lo ha chiesto Gian Antioco Chiavari, cavaliere del Sovrano Ordine Militare di Malta: