Mostra “Totus tuus” nel trentesimo anniversario dell'elezione di Giovanni Paolo II
Un uomo, un prete, il Papa. Ovvero il percorso di vita di Karol Wojtyla raccontato
dai suoi oggetti personali. E’ questo il filo conduttore della mostra “Totus tuus”
promossa dall’Associazione culturale di San Vittore in occasione del trentesimo anniversario
della chiamata di Giovanni Paolo II al soglio pontificio. L’allestimento è visitabile
a Palazzo Pepoli Campogrande di Bologna (via Castiglione 7) fino al 13 giugno. Un
centinaio gli oggetti esposti, provenienti in gran parte dal Museo arcidiocesano di
Cracovia, suddivisi in due sezioni. La prima “Da Wadowice a Cracovia, 1920–1978” illustra
il lasso di tempo intercorso fino alla nomina a cardinale. Nella seconda sezione “Da
Cracovia a Roma, 1978 –2005”, oltre ad oggetti personali come la veste papale, le
scarpe, la casula, il calice, i documenti saranno presentate anche molte fotografie.
Nel corso dell’inaugurazione il cardinale Carlo Caffarra ha richiamato uno degli ultimi
atti compiuti da Wojtyla come arcivescovo di Cracovia: la predicazione degli esercizi
spirituali a Paolo VI. “In una di quelle pagine” ha ricordato Caffarra “ho trovato
la chiave di lettura per comprendere la straordinaria figura del Pontefice". All’inaugurazione
è intervenuto anche Joaquín Navarro–Valls, già direttore della Sala Stampa Vaticana
che si è soffermato sulla sobrietà estrema che caratterizzava il Papa. Alla fine di
una lunghissima giornata di lavoro, ha raccontato, era solito salire nel terrazzo
che è sopra il suo appartamento. Indossava allora un mantello nero, molto vecchio,
che lui portava quando era prete e vescovo a Cracovia. Una delle pochissime cose che
lui considerava come proprie”. (Da Bologna, Stefano Andrini)