2008-05-24 12:56:11

I fedeli di tutto il mondo si uniscono al Papa per l’odierna Giornata di Preghiera per la Chiesa in Cina


Unità, carità, speranza: ruota intorno a questi tre pilastri l’odierna Giornata di preghiera per la Chiesa in Cina, fortemente voluta da Benedetto XVI come gesto d’amore verso i cattolici cinesi. Nella sua preghiera alla Vergine di Sheshan, celebre santuario mariano che sorge vicino alla metropoli Shangai, il Papa chiede alla Madre della Chiesa e Regina della Cina di sostenere quanti, nel grande Paese asiatico, “tra le quotidiane fatiche continuano a credere, a sperare, ad amare”. Il servizio di Alessandro Gisotti:RealAudioMP3


I cuori dei cattolici in Cina e dei cattolici cinesi sparsi nei cinque continenti sono oggi rivolti verso Sheshan, luogo simbolo della fede mariana dal 1868. Nella storica Lettera indirizzata ai cattolici di Cina, pubblicata nel giugno scorso, Benedetto XVI chiede a tutta la Chiesa di unirsi ai fedeli cinesi in questa giornata del 24 maggio, memoria liturgica della Beata Vergine Maria Aiuto dei Cristiani. Un invito accolto con gioia. In Spagna, i cattolici cinesi celebrano la Giornata nel santuario di Torreciudad a Huesca. E a Leopoli, in Ucraina, dove stamani si è celebrata la beatificazione della venerabile Marta Maria Wiecka, il cardinale segretario di Stato, Tarcisio Bertone ha chiesto a tutti i cattolici di unirsi al Papa:

 
“Siamo uniti spiritualmente a Papa Benedetto XVI e a tutta la Chiesa universale che prega per la Chiesa in Cina. Affidiamo all’intercessione di Maria Ausiliatrice, di cui ricorre la festa, tutta la Chiesa che è in Cina”.
 
I cattolici cinesi, rileva l’agenzia Fides, vivono questo momento di preghiera con intensità e discrezione. Nelle parrocchie di Pechino, alle intenzioni per la Chiesa cinese si aggiunge la preghiera per le vittime del terremoto nel Sichuan. La comunità cattolica, confida all’agenzia vaticana un sacerdote di Pechino, non è mai stata così unita. Proprio questo è il frutto che può offrire questa Giornata. Lo sottolinea, intervistato da Fabio Colagrande, il missionario del PIME e sinologo padre Angelo Lazzarotto:

 
R. – Darà certamente un contributo per permettere ai cattolici di contribuire a rendere la società cinese più serena, più armonica, quindi per costruire una società ideale. Il contributo dei cristiani – dice il Papa – non può mancare proprio perchè devono essere solidali e devono amare la propria patria. Questo ritrovarsi uniti, seguendo le indicazioni del Papa, nel lavorare, nel pregare per la Chiesa e per la società cinese, è un contributo proprio rivolto a tutti e un invito a tutti per contribuire a questa nuova realtà per la Cina, specialmente in questo momento in cui, come ricorda il Papa, la Cina si appresta a celebrare questo grande evento delle Olimpiadi.

 
E stamani, grazie alla Fondazione “Migrantes” della CEI, i cattolici cinesi immigrati in Italia si sono riuniti, per la prima volta, a Roma per una Messa celebrata dal cardinale Ivan Dias nella Basilica di Santa Maria Maggiore. I fedeli cinesi, poi, si raccoglieranno domani in Piazza San Pietro per recitare l’Angelus assieme al Santo Padre. Al microfono di Fabio Colagrande, la testimonianza di padre Gianromano Gnesotto, direttore dell’Ufficio Nazionale per gli immigrati e i profughi della Fondazione “Migrantes”:
 
R. – Con questa convocazione, con questa partecipazione corale su invito del Papa, noi possiamo dire che questa parte di immigrazione è un’immigrazione che si fa sentire e poi ha voglia di percorrere i cammini anche ecclesiali di una progressiva integrazione.

 
D. – Ecco: un’occasione, anche, per confermare i rapporti con i confratelli che vivono in Cina?

 
R. – Questo senz’altro. Abbiamo già qui molti sacerdoti, studenti cinesi che sono qui in Italia e prestano la loro attenzione, il loro servizio pastorale per i loro fratelli cinesi. C’è questo ponte ideale che, grazie anche a questa giornata di preghiera, viene lanciato con la Cina, con un’attenzione sempre maggiore a quanto sta avvenendo anche in quella Nazione.

 
Nel grande Santuario in stile romanico di Sheshan, ricorda il Papa nella preghiera per l’odierna Gornata, Maria sorregge in alto il Figlio “presentandolo al mondo con le braccia spalancate in gesto d’amore”. Il Pontefice chiede dunque ai fedeli di tutti i continenti di pregare per i cinesi chiedendo per loro “il dono della perseveranza nella testimonianza”, nella certezza che le loro “sofferenze passate e presenti” e la loro “intrepida lealtà” verso il Successore di Pietro “saranno premiate”.







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