Il Papa ricorda il cardinale Gantin: ha servito con amore e umiltà la Chiesa, lontano
da umane ambizioni
Stamani il cardinale Angelo Sodano, decano del Collegio cardinalizio, ha presieduto
nella Basilica Vaticana la Messa di suffragio per il cardinale beninese Bernardin
Gantin, spentosi a Parigi il 13 maggio scorso all’età di 86 anni, e di cui ieri sono
stati celebrati i funerali solenni in Benin. Al termine del rito Benedetto XVI ha
pronunciato l’omelia. Ce ne parla Sergio Centofanti:
Il Papa
ricorda con commozione il cardinale Gantin: lo ricorda in una “prospettiva di fede
e di speranza nella risurrezione” partendo dalla Lettura del Profeta Ezechiele e dalla
sua apocalittica visione di una pianura piena di ossa inaridite. Al popolo esiliato
e che ha ormai perso la fiducia, Dio promette una nuova e umanamente impossibile speranza:
“Ecco io apro i vostri sepolcri, vi risuscito dalle vostre tombe”:
“Quando
ci si sente stanchi, impotenti e sfiduciati dinanzi alla realtà incombente, quando
si è tentati di cedere alla delusione e persino alla disperazione, quando l’uomo è
ridotto ad un cumulo di ‘ossa inaridite’, è allora il momento della speranza ‘contro
ogni speranza’ (cfr Rm 4,18). La verità che la Parola di Dio ricorda con potenza è
che nulla e nessuno, nemmeno la morte, può resistere all’onnipotenza del suo amore
fedele e misericordioso. Questa è la nostra fede, fondata sulla risurrezione di Cristo”. In
questa luce il Papa fa memoria del cardinale Gantin, con cui ha condiviso tanti momenti
a partire da quando 31 anni fa Paolo VI impose ad entrambi la berretta cardinalizia.
Ricorda la sua amabilità, la sua disponibilità all’ascolto e al dialogo con tutti,
permeato dall’amore di Cristo: “amore che lo spingeva a guardare sempre, come era
solito ripetere, all’essenziale della vita che dura, senza perdersi nel contingente
che invece passa rapidamente”. Amore che gli ha fatto vivere, con semplicità tutta
africana, il suo ruolo in Curia “come un servizio scevro di umane ambizioni” pur essendo
stato alla guida della Congregazione per i Vescovi, del Pontificio Consiglio Cor Unum,
della Pontificia Commissione per l’America Latina e decano del Collegio cardinalizio:
“E’
stato il primo ecclesiastico africano ad aver ricoperto ruoli di altissima responsabilità
nella Curia Romana, e li ha svolti sempre con quel suo tipico stile umile e semplice,
il cui segreto va ricercato probabilmente nelle sagge parole che la mamma gli volle
ripetere quando divenne Cardinale, il 27 giugno del 1977: ‘Non dimenticarti mai del
lontano e piccolo villaggio dal quale proveniamo’”. “Teneramente
devoto” della Vergine Maria, Regina dell’Africa, il Papa ricorda che la morte del
cardinale Gantin “è avvenuta in una significativa ricorrenza mariana, il 13 maggio,
memoria di Nostra Signora di Fatima. Sia la Madonna – ha aggiunto – a introdurlo con
gioia nella Casa del Signore”:
“Nell’incontro
con Cristo questo nostro Fratello implori per noi, e specialmente per l’amata sua
Africa, il dono della pace”.