2008-05-22 15:10:58

Inaugurata a Roma una casa dell'UNITALSI per aiutare le famiglie dei bambini ricoverati al "Bambin Gesù"


“Un grande gesto di coraggio e autentica generosità, grazie al quale mi auguro ci sia meno solitudine nel mondo”: con queste parole il cardinale Angelo Comastri, vicario del Papa per la Città del Vaticano, ha inaugurato ieri a Roma una casa di accoglienza, realizzata dall’UNITALSI (Unione Nazionale Italiana Trasporto Ammalati a Lourdes e Santuari Internazionali). La nuova casa, ricavata da un edificio dell'Opera Don Guanella, ospiterà le famiglie dei bambini ricoverati all'ospedale pediatrico "Bambino Gesù" di Roma provenienti da tutta Italia. L’iniziativa, le cui spese sono completamente a carico di UNITALSI, si inserisce nell'ambito del “Progetto bambini”. Un’iniziativa di cui ci parla Alessandro Pinna, dell’UNITALSI di Roma, intervistato da Antonella Palermo:RealAudioMP3

 R. – Il “Progetto Bambini” è nato nel 2003, perchè ci siamo resi conto che, questo in particolar modo a Roma, c’erano parecchie difficoltà per sostenere le famiglie che dovevano ricoverare i propri figli all’Ospedale Pediatrico Bambino Gesù e al Gemelli. L’UNITALSI ha quindi creato questo “Progetto Bambini” non solo per dare un tetto a queste famiglie, ma per creare una famiglia laddove la famiglia è lontana. Molte famiglie vengono infatti a Roma per curare i propri figli ed arrivano già con un forte disagio e lontano dai parenti. I volontari dell’UNITALSI, oltre a cercare di fornire un alloggio confortevole, cercano di stare vicino a queste famiglie, facendo sentire loro il calore familiare e cercando così di alleggerire quelle difficoltà che trovano venendo a Roma.

 
D. – Attraverso quale tipo di servizio in particolare?

 
R. – Noi accogliamo queste famiglie già dal primo momento e quindi alla stazione o all’aeroporto; le accompagniamo all’ospedale, diamo loro un supporto durante la degenza dei bambini, anche perchè spesso rimane la mamma da sola; quindi, dovendo stare 24 su 24 con il proprio bambino, noi cerchiamo di aiutarla stando anche in ospedale con il bambini, dondole così la possibilità semplicemente di andare a casa a riposarsi. Cerchiamo inoltre di sostenerla negli spostamenti ma anche da un punto di vista spirituale.







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