In Congo Brazzaville, i vescovi lanciano il progetto di una nuova università cattolica
La Conferenza episcopale del Congo (CEC) ha in progetto l’apertura di un’università
cattolica a Pointe-Noire, la capitale economica del Paese, sull’Oceano Atlantico.
Il progetto è stato discusso durante un colloquio internazionale organizzato, a Brazzaville,
in collaborazione con il Ministero dell’educazione superiore. All’incontro - riferisce
il settimanale cattolico congolese “La semaine africaine” - hanno partecipato quasi
200 persone da diversi Paesi africani ed europei, tra cui mons. Laurent Monsengwo
Pasinya, arcivescovo di Kinshasa, nella vicina Repubblica Democratica del Congo. Intitolato
“Università, etica e sviluppo: quale contributo dalla Chiesa cattolica?”, il colloquio
ha esaminato tre temi principali: “Università e sviluppo in Africa”, “Etica e sviluppo
in Africa” e “Le fonti dottrinali dell’etica”. Mons. Louis Portella Mbuyu presidente
della CEC, ha spiegato che il nuovo ateneo cattolico vuole essere un contributo alla
formazione di una nuova élite intellettuale e professionale locale preparata in vari
campi. In particolare, esso offrirà ai giovani congolesi una preparazione di qualità
che permetterà loro di trovare lavori qualificati nel loro Paese, senza dovere emigrare.
L’iniziativa si muove quindi nella direzione degli gli sforzi compiuti dal governo
di migliorare la qualità dell’educazione e di frenare la fuga dei cervelli che sottrae
preziose risorse umane al Paese. All’origine del progetto, ha precisato il vescovo
di Kinkala, vi è la “consapevolezza di una responsabilità apostolica di fronte alle
grandi sfide dell’evangelizzazione nell’odierno contesto del Congo”. “Per i vescovi
– ha aggiunto - non si tratta di creare semplicemente nuova università, bensì di fare
prova di inventiva, creando un istituto universitario con una sua specifica identità
e missione”. (L.Z.)