Una nuova scossa di assestamento, questa volta di magnitudo 6.1, ha colpito la regione
cinese del Sichuan. Almeno tre morti e 50 feriti, le ultime vittime. L'epicentro del
sisma è stato individuato a 80 chilometri di profondità e ad 80 chilometri ad ovest
della città di Guangyuan, nel sud ovest della Cina. Ora, nel Paese incombe anche la
paura per il possibile straripamento di un lago nella zona di Beichuan e per lo scoppio
di un'epidemia: migliaia di persone sono già in fuga. La prima scossa di terremoto
risale, ormai, a sei giorni fa. Aumenta ogni giorno il numero delle vittime: ad oggi,
il bilancio è di oltre 32 mila morti, decine di migliaia i feriti e milioni gli sfollati.
Lo ha annunciato il Governo cinese, che teme si arrivi ad oltre 50 mila vittime. I
soccorritori continuano a scavare nella speranza di salvare il maggior numero di persone
intrappolate tra le macerie. Ieri, sono stati estratti 63 superstiti: un uomo è stato
salvato dopo essere rimasto oltre 139 ore sotto le rovine di un ospedale. Si presume
che sotto le macerie siano sepolte ancora decine di migliaia di persone. Intanto,
continuano a giungere aiuti dall'estero, in mattinata è atterrato il primo aereo italiano:
nel capoluogo della provincia del Sichuan, sono arrivate 31 tonnellate di tende, coperte,
kit sanitari e aiuti alimentari non deperibili. Nel pomeriggio è atteso un secondo
aereo che porterà 240 tende particolarmente resistenti alle condizioni climatiche
più difficili.