2008-05-17 13:20:02

Mons. Migliore all’ONU: un mercato più equo per combattere la crisi alimentare


Andare incontro ai bisogni reali delle persone ed evitare un dialogo limitato a logiche ambientali e economiche guidate da egoismi e ideologie. E’ l’obiettivo indicato dall’arcivescovo Celestino Migliore, osservatore permanente della Santa Sede presso l’ONU, nel suo intervento ieri al Consiglio Economico Sociale delle Nazioni Unite. Il servizio di Fausta Speranza. RealAudioMP3


Guardare non solo a chi consuma nel mondo ma a chi e a dove si produce cibo. È la raccomandazione di mons. Migliore che chiama a riflettere sui meccanismi che ostacolano un reale sviluppo sostenibile. Il 70% dei poveri del mondo – ricorda mons. Migliore – vivono in zone rurali dove la malnutrizione persiste. “Maggiori investimenti ai piccoli coltivatori di tali aree rurali - raccomanda dunque l’osservatore permanente della Santa Sede all’ONU – potrebbero aiutarli a migliorare la produzione in modo sostenibile, con la conseguenza positiva di far fronte alla fame cronica e alla malnutrizione in certe regioni.” “Le politiche agricole – afferma mons. Migliore – hanno bisogno di riscoprire il cammino della ragione e della realtà per trovare un equilibrio tra la necessità di produrre cibo e la necessità di essere buoni custodi della terra.”

 
Resta fondamentale investire in un programma a medio e a lungo termine in programmi agricoli con logiche di sviluppo sostenibile a livello locale e internazionale. “Questi investimenti – afferma con estrema chiarezza mons. Migliore – devono essere fatti in modo da agire sui prezzi delle risorse alimentari così come anche sui meccanismi di distribuzione e di produzione del cibo nel mondo, in particolare in Africa. Bisogna continuare a sostenere i programmi che permettono ai coltivatori di produrre a livello locale facendo anche sforzi più grandi per limitare gli aspetti negativi dei cambiamenti ambientali e delle realtà finanziarie. In definitiva, l’obiettivo è di andare incontro ai bisogni fondamentali delle persone e di evitare di ridurre il dialogo a termini economici o ambientali estremi, guidati da egoismi e ideologie. Mons. Migliore parla di “precisa responsabilità” dell’ONU e dei suoi organismi, sottolineando che si tratta di una questione di “credibilità” e invitando a fornire risposte adeguate alle crisi.

 
Resta da dire che mons. Migliore, dopo aver parlato della attuale crisi di cibo, ricorda anche altre persistenti sfide, quali i cambiamenti climatici, i sussidi all’agricoltura, un mercato equo, il degrado ambientale, augurando un “domani più giusto e sicuro”. Infine, parole di condoglianze e di solidarietà per tutte le persone colpite dalla tragedia per il ciclone in Myanmar e il terremoto in Cina.







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