L’arcivescovo di Algeri invita musulmani e cristiani al dialogo
“Colui che vuol fare l’opera di Dio deve servire la pace. Non vi è presenza di Dio
laddove si suscita divisione e odio”: sono le parole pronunciate durante l’omelia
nella domenica di Pentecoste, dall’arcivescovo di Algeri Henri Teissier. Un’omelia
all’insegna della pace e della fraternità, che ha potuto essere ascoltata in tutto
il Paese sulle frequenze della radio pubblica francofona. “Troppo spesso – ha detto
mons. Teissier – crediamo che la fede e la fedeltà alla fede dipendano dalle nostre
forze, dal vigore delle nostre convinzioni o dalla coerenza dei nostri ragionamenti.
È una concezione errata della religione”. “La religione certamente ci porta a Dio
– ha aggiunto – ma è la religione stessa che proviene da Dio. Essa è in noi, un dono
di Dio. È ciò che chiamiamo grazia”. In queste parole, è chiaro il riferimento agli
ultimi avvenimenti che hanno visto contrapporsi responsabili musulmani e cristiani.
L’ultimo episodio, che ha toccato da vicino al comunità cattolica, risale allo scorso
febbraio: padre Pierre Wallez fu condannato ad un anno di prigione, perché avrebbe
pregato con un gruppo di cristiani del Camerun in un luogo non autorizzato dal governo.
Con questa sentenza, padre Pierre Wallez è divenuta la prima vittima della legge,
approvata nel marzo 2006, sull’esercizio delle pratiche di culto non musulmano nel
Paese nordafricano. (B.B.)