2008-05-16 15:23:49

Terremoto in Cina: 14 mila persone ancora sotto le macerie


Parla di oltre 21.500 morti l’ultimo bilancio ufficiale del terribile sisma che lunedì scorso ha colpito la provincia cinese del Sichuan. Il governo centrale tuttavia, prevede un bilancio in continua crescita, fino a 50 mila morti. Oltre 14 mila persone sono ancora sotto le macerie, mentre sono 60 mila i feriti di cui 12.500 in gravi condizioni. Il governo ha annunciato un'inchiesta sui numerosi edifici scolastici distrutti in questi giorni. Via libera inoltre alle adozioni dei bambini rimasti orfani anche da parte di cittadini stranieri. Il presidente Hu Jintao, che oggi si è recato nelle aree colpite dove in queste ore si è registrata una nuova scossa di assestamento, ha ribadito che bisogna “moltiplicare gli sforzi” per salvare il maggior numero possibile di vite umane. Proprio sul fronte dei soccorsi, che vedono impegnati 130 mila soldati cinesi, le autorità di Pechino continuano ad autorizzare l’ingresso nel Paese di squadre specializzate provenienti oltre che dal Giappone anche da Taiwan, dalla Russia, dalla Corea del Sud e da Singapore. Intanto, è stato accolto molto positivamente l’appello lanciato da Benedetto XVI per i terremotati al termine dell’udienza generale di mercoledì scorso. L’agenzia Fides riporta la testimonianza di un sacerdote di Pechino che ringrazia il Papa che – ha affermato – “ci ha dato una carica di energia in tutti i sensi”. In questo quadro prosegue l’impegno della Caritas. Rappresentati dell’ente caritativo cattolico francese e tedesco, che hanno confermato una donazione di 150 mila euro, oggi a Parigi incontrano i colleghi cinesi per mettere a punto il coordinamento degli aiuti. Notevole anche l’impegno della comunità cattolica cinese attraverso la preghiera e la raccolta di fondi: nelle chiese di Pechino infatti, tutte le cassette delle offerte portano la scrittura “aiuti ai terremotati”. Sostegno e preghiere anche da parte della diocesi di Hong Kong che ha indicato domenica 18 e domenica 25 maggio come “giornate speciali” per la raccolta di fondi a favore della popolazione colpita dal violento terremoto. (E. B.)







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