2008-05-16 14:47:07

La gratitudine del Papa per l'impegno missionario ed ecumenico del Pontificio Collegio Russicum a 80 anni dalla fondazione


“Sono qui per trasmettere l’espressione dei grati sentimenti del Santo Padre Benedetto XVI nei confronti della Compagnia di Gesù e dei tanti professori e collaboratori che in questo lungo lasso di tempo hanno contribuito a rendere il Russicum un vero ‘cenacolo” di spiritualità e di arricchimento culturale’”: con queste parole, ieri sera, il cardinale segretario di Stato Tarcisio Bertone si è rivolto a docenti ed alunni del Pontificio Collegio Russicum, dove si sono aperte le manifestazioni celebrative per commemorare la posa della prima pietra avvenuta ottanta anni fa, l’11 febbraio 1928. Il porporato, che ha preso parte alla preghiera liturgica in rito bizantino slavo in onore di Santa Teresa di Lisieux, ha portato alla comunità del Russicum il saluto e la benedizione del Santo Padre.

“Egli segue con paterna benevolenza le vostre attività scientifiche, pastorali e dottrinali e conosce bene il prezioso collegamento che il Collegio, pur non ospitando un gran numero di alunni provenienti dalla Russia – ha aggiunto il cardinale segretario di Stato – opera tra Roma, cuore del mondo cattolico, e la tradizione della Russia cristiana”. Ricordando che fu Pio XI a porre il Collegio Russicum sotto la speciale protezione di Santa Teresa del Bambino Gesù, Dottore della Chiesa e patrona delle Missioni, il porporato ha esortato gli studenti a realizzare la vocazione missionaria della religiosa di Lisieux “nel contesto specifico dei contatti con la Chiesa ortodossa russa”. “Con il Concilio Vaticano II, e più in particolare con il decreto Unitatis Redintegratio del 1964, si è aperta al riguardo una nuova stagione, carica di speranze e di frutti. E’ la stagione del dialogo, dell’incontro fraterno – ha detto ancora il cardinale Bertone – che favorisce l’ascolto e il rispetto reciproco, ponendo così le basi per un promettente e fecondo cammino ecumenico”.

Ospitando studenti dell’Europa centro-orientale, ha proseguito il porporato, il Collegio è “un luogo dove si vive e si pratica quest’incontro fraterno, e dove si cresce nell’apertura e nel rispetto reciproci, fondamento di ogni autentico dialogo ecumenico”. “Quanto mai opportuno è l’orientamento che guida la formazione nel Collegio – ha affermato il cardinale segretario di Stato – vostro obiettivo è infatti aiutare i futuri pastori di anime, appartenenti a varie Chiese dell’Europa centro- orientale, ad assumere atteggiamenti che favoriscano una effettiva collaborazione pastorale, culturale e caritativa costantemente guidata dall’anelito all’unità. Ed in questo senso – ha concluso – il lavoro che voi fate potrebbe assumere un valore “profetico”, vivamente incoraggiato dal Santo Padre. Ma perché ciò avvenga … è importante acquisire una solida spiritualità”. (T.C.)







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