2008-05-16 15:36:40

Istituita a Roma la prima "parrocchia personale" per i fedeli legati alla Messa in latino anteriore alla riforma del 1970


Una parrocchia nel centro di Roma nella quale poter partecipare alla Messa celebrata in latino, secondo il Messale Romano promulgato dal Beato Giovanni XXIII nel 1962. Si tratta della chiesa capitolina della Santissima Trinità dei Pellegrini, eretta nei giorni scorsi come “parrocchia personale” sulla base di un decreto del cardinale vicario, Camillo Ruini, e affidata alla cura della Fraternità sacerdotale San Pietro. L’Osservatore Romano, che ne dà notizia, riferisce anche le parole del cardinale Darío Castrillón Hoyos, presidente della Pontificia Commissione Ecclesia Dei, che ha definito “importante” l’atto che applica a Roma il Motu Proprio Summorum Pontificum, promulgato da Benedetto XVI nel luglio 2007. “È un atto disposto dal Papa per la diocesi di Roma - spiega il cardinale Castrillón Hoyos - che ha un valore in sé, nel progressivo percorso in atto dell'applicazione del Motu Proprio sull'uso della liturgia romana anteriore alla riforma effettuata nel 1970”, con particolare riguardo per le necessità spirituali dei fedeli legati alla precedente tradizione liturgica latina: in particolare, quelli collegati alla Fraternità fondata da monsignor Marcel Lefebvre, che desiderano rimanere uniti al Successore di Pietro nella Chiesa cattolica. Inoltre, aggiunge il cardinale Castrillón Hoyos, “la realizzazione di una parrocchia personale ha anche un valore esemplare per altre diocesi, sia in Italia che altrove”. La chiesa, annessa all'Arciconfraternita della Santissima Trinità dei pellegrini e convalescenti, si trova sul territorio del primo Municipio di Roma ed è sussidiaria della parrocchia dei Santi Biagio e Carlo ai Catinari, nel settore pastorale centro della diocesi. Il decreto del cardinale Ruini stabilisce che alla nuova parrocchia e ai suoi parroci “pro tempore”, sono riconosciuti gli stessi diritti di cui godono analogamente gli altri parroci di Roma e le chiese di cui sono responsabili, secondo il diritto comune. E al tempo stesso, sono tenute osservare gli stessi obblighi e doveri delle altre, mentre per l'amministrazione e il sostentamento del parroco saranno osservate norme promulgate dalla Conferenza episcopale italiana e dal Vicariato di Roma. (A.D.C)







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