2008-05-16 11:54:20

Inizia domani la visita pastorale del Papa a Savona e Genova: intervista con il cardinale Bagnasco


Savona e Genova sono in trepida attesa per l’arrivo, domani, del Papa, nel suo nono viaggio apostolico in Italia. Gioia e ultimi preparativi contraddistinguono le due città liguri. I particolari nel servizio della nostra inviata Debora Donnini: RealAudioMP3

A Genova Benedetto XVI inizierà la sua visita recandosi a pregare nel Santuario della Madonna della Guardia. Ma quale significato ha questo luogo per i genovesi? Debora Donnini lo ha chiesto al cardinale arcivescovo di Genova e presidente della Conferenza episcopale italiana Angelo Bagnasco:RealAudioMP3


R. – Per Genova e anche in parte per la Liguria, il Santuario della Madonna della Guardia è un luogo di riferimento della preghiera, della devozione, della storia, della fede, di questa città e di questa diocesi. Da quel Santuario, posto sul Monte Vigogna, a circa mille metri, si vede tutta Genova e quindi la città si sente particolarmente “guardata” e benedetta dalla Madre di Dio e Madre nostra. Questa partenza della visita papale sotto gli auspici di Maria è per noi un segno del fatto che il Papa si inserisce proprio nella storia della nostra devozione.

 
D. – Molto importante anche la tappa che il Papa farà all’ospedale pediatrico Giannina Gaslini, un luogo dove si è a contatto quotidianamente con la sofferenza dei più piccoli, e un luogo – anche – all’avanguardia nella ricerca scientifica ...

 
R. – Cerchiamo in tutti i modi che sia il santuario della vita: della vita nascente, della vita indifesa, quella dei bambini. Quindi ci teniamo molto e siamo molto grati al Santo Padre che ha accettato questa visita che sarà di grande conforto e di grande incoraggiamento per i bambini da una parte, per il personale tutto – medico e paramedico – dall’altra. Vuol essere anche un segno di particolare attenzione e affetto verso le famiglie dei bambini, perché sappiamo che i bambini devono essere accompagnati dai loro familiari, con grande sacrifici logistici, di lavoro, di apprensione ... E quindi il Gaslini è sì, il santuario della vita, ma vorremmo anche sempre più che fosse luogo di accoglienza di tutte le famiglie. Vorremo che il Papa lasci un duplice ricordo – in questo la diocesi si sta impegnando – e cioè, potenziare il Centro di aiuto alla vita della nostra diocesi e aprire una casa di accoglienza per le ragazze madri e per i bambini abbandonati. Questo duplice segno sarà proprio il ricordo tangibile che resterà nella nostra città, nella nostra Chiesa, del passaggio del Santo Padre.

 
D. – La diocesi di Genova ha dato alla Chiesa quattro Pontefici, tra cui Benedetto XV che si adoperò per evitare la Prima Guerra Mondiale e poi per limitarne le conseguenze. L’attuale Papa ha voluto chiamarsi Benedetto anche per riallacciarsi idealmente a questo Pontefice. Qual è il messaggio di Benedetto XV per il mondo di oggi?

 
R. – Sicuramente, sia dal suo Magistero sia dalla sua stessa persona emerge un grande messaggio di giustizia e di amore, senza dei quali non vi può essere vera pace né nelle famiglie né nel mondo. E questa linea ideale spirituale è molto intensa tra Papa Benedetto XV e Benedetto XVI e direi che questo si vede in modo chiaro: sia nei suoi messaggi, nel suo altissimo Magistero, e sia anche proprio nel suo stile, nel suo rapporto con le singole persone, con le istituzioni, con le folle. Chi incontra il Santo Padre Benedetto XVI si sente confermato nella verità anche dei valori più umani, ma nello stesso tempo anche accolto da un grande abbraccio di affetto, di accoglienza, di simpatia. E direi che i viaggi apostolici, anche all’estero, testimoniano questo flusso di benevolenza che emana dalla sua persona e che scioglie molti nodi nel cuore delle persone.

 
D. – Di rilievo, infine, anche l’incontro con i giovani ...

 
R. – I giovani sentono anche loro in modo particolare il fascino di questa persona e del ministero del Santo Padre, proprio perché il Papa non fa nessuno sconto alla verità alta del Vangelo; nello stesso tempo sentono – i giovani – che anche se il messaggio evangelico che il Papa ripropone con grande chiarezza ed è alto e impegnativo, però sentono che quello merita la pena, il sacrificio, qualunque sforzo per essere vissuto, perché quella è la strada della felicità. E sentono che il Papa, quando parla e indica mète alte, lo fa unicamente per il bene, per l’amore dei giovani.







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