2008-05-16 15:24:08

Emergenza in Myanmar per due milioni e mezzo di sfollati


Confermati i casi di colera in Myanmar, ma per l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) non si tratta di epidemia. Il numero dei malati, infatti, è in linea con i casi registrati l’anno scorso nello stesso periodo. C’è tuttavia grande preoccupazione per i 2,5 milioni di sopravvissuti al devastante passaggio del ciclone Nargis, che versano in gravi condizioni. Il bilancio ufficiale delle vittime è fermo a 38.491, mentre i dati della Croce Rossa parlano di 127.990. Dal canto suo il segretario generale dell'ONU Ban Ki-moon ha dichiarato di voler inviare un ufficiale di alto rango in Myanmar per affrontare la grave crisi che sta attraversando il Paese. Secondo un quotidiano locale - riporta l’agenzia AsiaNews -, nella circoscrizione di South Dagon, le autorità hanno ordinato a circa 2mila sfollati che hanno trovato riparo in monasteri, edifici religiosi e scuole, di fare ritorno alle proprie case. O meglio: a ciò che è rimasto delle loro case. Lo sgombero deve avvenire entro il 20 maggio perché ci sia grande affluenza al referendum costituzionale, rimandato alla prossima settimana nelle zone più colpite. Intanto l’arcivescovo di Yangon in Myanmar, mons. Charles Maung Bo, ha fatto visita ad alcune sue parrocchie sollecitando l’aiuto in favore della popolazione. Nel suo giro mons. Bo è stato accompagnato dall'arcivescovo di Mandalay, mons. Paul Zinghtung Grawng, e dal coordinatore dei progetti dell’arcidiocesi di Yangon. Mons. Bo ha incoraggiato i fedeli a rimanere uniti e a mostrare il proprio amore. L'arcivescovo ha anche parlato di come la Chiesa si stia mobilitando per aiutarli attraverso gruppi di assistenza organizzata come ad esempio le squadre di medici che stanno raggiungendo le zone più colpite. Anche – afferma l’agenzia Sir - il Pontificio Istituto Missioni Estere (PIME) si è mobilitato per il popolo del Myanmar. Presenti nel Paese da oltre 140 anni, i missionari stanno promuovendo una campagna di solidarietà chiamata, in lingua birmana, “Sanamu mieta (simpatia e amore)”, che significa “Ti sono vicino con amore”. Il PIME lancia quindi un appello “per portare sollievo alle popolazioni colpite e per portare soccorso immediato con beni di prima necessità. Un testimone oculare del disastro ha raccontato che la gente è disperata: con “prezzi alle stelle e assoluta scarsità di cibo. Si diffondono notizie di violenze e saccheggi”. (V.V.)







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