Benedetto XVI invita i vescovi thailandesi a promuovere il dialogo interreligioso
e denuncia lo sfruttamento di donne e bambini nel Paese
Il dialogo interreligioso, in particolare con i buddisti, e la difesa della dignità
umana specie di fronte a fenomeni aberranti come il traffico dei bambini e la prostituzione
sono stati i temi forti del discorso di Benedetto XVI ai vescovi della Thailandia,
ricevuti stamani in occasione della visita “ad Limina”. Il Papa ha inoltre messo l’accento
sul contributo offerto alla società thailandese dalle istituzioni scolastiche cattoliche.
L’indirizzo d’omaggio è stato rivolto dal presidente della Conferenza episcopale thailandese,
mons. George Yod Phimphisan, vescovo di Udon Thani. Il servizio di Alessandro Gisotti:
La recente
solennità della Pentecoste, ha sottolineato Benedetto XVI, ricorda a ognuno di noi
che lo Spirito Santo ci esorta a portare Cristo a tutte le genti. In Thailandia, ha
detto, questa missione della piccola comunità cattolica si svolge nel contesto di
relazione con i buddisti, stimati dai presuli thailandesi per il loro contributo alla
vita sociale e culturale del Paese:
“The coexisestence
of different religious communities…” “La coesistenza di differenti comunità
religiose – ha affermato il Papa – si sviluppa sullo sfondo della globalizzazione”,
che pone l’umanità su due poli. “Da una parte c’è la crescente mole di legami culturali
ed economici che di solito rafforzano il senso di solidarietà globale e di responsabilità
condivisa per il bene dell’umanità”. Dall’altra, ci sono segni “inquietanti” di “frammentazione”
e di “individualismo” con la conseguente avanzata del secolarismo “che vuole mettere
ai margini il trascendente e il senso del sacro, eclissando la vera fonte di armonia
e unità dell’universo”:
“The negative aspects
of this cultural phenomenon…” Proprio gli “aspetti negativi” di questo
fenomeno culturale, ha rilveato, sgomentano i “leader religiosi” come anche i vescovi
della Thailandia. Di qui, l’urgenza di una “cooperazione interreligiosa”. In accordo
con i buddisti, è stato il suo invito ai presuli, potete promuovere una mutua comprensione
riguardante la trasmissione delle tradizioni alle nuove generazioni, la promozione
dei valori etici, la preghiera e la contemplazione. Si tratta, ha notato, “di pratiche
e disposizioni che servono al bene della società e alimentano l’essenza di ogni essere
umano”. Benedetto XVI ha lodato gli sforzi della comunità cattolica thailandese in
favore della dignità di ogni essere umano, specie dei più deboli:
“Of
particular concern to you is the scorge of the trafficking…” Il Santo
Padre ha denunciato il “flagello del traffico di donne e bambini e della prostituzione”
che affligge la Thailandia. “Senza dubbio – ha riconosciuto – la povertà è un fattore
sottostante questo fenomeno”. Per questo, ha aggiunto, è importante quanto è stato
“fatto attraverso programmi di sviluppo” promossi dalla Chiesa. Tuttavia, ha proseguito,
c’è un ulteriore aspetto che “va affrontato collettivamente se davvero si vuole combattere
questo aberrante sfruttamento umano”. Si tratta, ha affermato, della “banalizzazione
della sessualità nei media e nell’industria del divertimento che favorisce un declino
nei valori morali e porta alla degradazione della donna, l’indebolimento della fedeltà
nel matrimonio e perfino l’abuso dei bambini”. “Catholic
schools and colleges make a remarkable…” Il Papa non ha poi mancato
di mettere l’accento sul grande contributo offerto dalla Chiesa alla società thailandese
attraverso gli ospedali e le scuole cattoliche che, ha detto, devono essere sempre
più accessibili a chi è nel bisogno. In questi luoghi, ha affermato, i thailandesi
possono riconoscere e incontrare il volto di Gesù Cristo. Le istituzioni scolastiche
cattoliche, ha esortato, “devono offrire un grande contributo anche all’educazione
morale e spirituale dei giovani”. In realtà, ha rilevato, “è proprio per questi aspetti
cruciali della formazione” che tanti genitori, anche buddisti, indirizzano i propri
figli verso scuole cattoliche. Il Papa ha ribadito che quanti sono impegnati nel settore
dell’educazione hanno un compito di missione prima ancora che di amministrazione ed
ha auspicato che i giovani tailandesi possano avvalersi di catechisti preparati.
Sulle
principali sfide della piccola comunità cattolica in Thailandia, Linda Bordoni
ha intervistato mons. George Yod Phimphisan, presidente dell’episcopato
thailandese:
R. - We have 66 milion people in Thailand … In Thailandia
ci sono 66 milioni di abitanti ed i cattolici sono circa 350 mila. D.
– Ma voi siete molto attivi in ambito sociale …
R.
– Yes, especially in education. ... Sì, soprattutto nel campo dell’educazione.
Abbiamo più di 300 scuole cattoliche, sparse in tutta la Thailandia, che godono di
ottima reputazione e sono frequentate da molti studenti. In tutte le scuole cattoliche,
peraltro, la maggioranza degli studenti sono buddisti, i cattolici sono una esigua
minoranza. Comunque, noi insegniamo “etica e morale cattolica” o, piuttosto, “cristiana”,
come parte del programma di studio, ma non abbiamo corsi di catechismo, se non per
gli studenti cattolici.
D. – Immagino, quindi, che
il dialogo interreligioso abbia una posizione importante nel vostro impegno …
R.-
It is practically very much so … E' proprio così. Un aspetto della Thailandia
è che i buddisti sono molto tolleranti, e molti funzionari di governo hanno ricevuto
la formazione scolastica nelle scuole cattoliche, e quindi la buona volontà c’è …