2008-05-16 14:05:46

Benedetto XVI invita i vescovi thailandesi a promuovere il dialogo interreligioso e denuncia lo sfruttamento di donne e bambini nel Paese


Il dialogo interreligioso, in particolare con i buddisti, e la difesa della dignità umana specie di fronte a fenomeni aberranti come il traffico dei bambini e la prostituzione sono stati i temi forti del discorso di Benedetto XVI ai vescovi della Thailandia, ricevuti stamani in occasione della visita “ad Limina”. Il Papa ha inoltre messo l’accento sul contributo offerto alla società thailandese dalle istituzioni scolastiche cattoliche. L’indirizzo d’omaggio è stato rivolto dal presidente della Conferenza episcopale thailandese, mons. George Yod Phimphisan, vescovo di Udon Thani. Il servizio di Alessandro Gisotti:RealAudioMP3


La recente solennità della Pentecoste, ha sottolineato Benedetto XVI, ricorda a ognuno di noi che lo Spirito Santo ci esorta a portare Cristo a tutte le genti. In Thailandia, ha detto, questa missione della piccola comunità cattolica si svolge nel contesto di relazione con i buddisti, stimati dai presuli thailandesi per il loro contributo alla vita sociale e culturale del Paese:

 
“The coexisestence of different religious communities…”
“La coesistenza di differenti comunità religiose – ha affermato il Papa – si sviluppa sullo sfondo della globalizzazione”, che pone l’umanità su due poli. “Da una parte c’è la crescente mole di legami culturali ed economici che di solito rafforzano il senso di solidarietà globale e di responsabilità condivisa per il bene dell’umanità”. Dall’altra, ci sono segni “inquietanti” di “frammentazione” e di “individualismo” con la conseguente avanzata del secolarismo “che vuole mettere ai margini il trascendente e il senso del sacro, eclissando la vera fonte di armonia e unità dell’universo”:

 
“The negative aspects of this cultural phenomenon…”
Proprio gli “aspetti negativi” di questo fenomeno culturale, ha rilveato, sgomentano i “leader religiosi” come anche i vescovi della Thailandia. Di qui, l’urgenza di una “cooperazione interreligiosa”. In accordo con i buddisti, è stato il suo invito ai presuli, potete promuovere una mutua comprensione riguardante la trasmissione delle tradizioni alle nuove generazioni, la promozione dei valori etici, la preghiera e la contemplazione. Si tratta, ha notato, “di pratiche e disposizioni che servono al bene della società e alimentano l’essenza di ogni essere umano”. Benedetto XVI ha lodato gli sforzi della comunità cattolica thailandese in favore della dignità di ogni essere umano, specie dei più deboli:

 
“Of particular concern to you is the scorge of the trafficking…”
Il Santo Padre ha denunciato il “flagello del traffico di donne e bambini e della prostituzione” che affligge la Thailandia. “Senza dubbio – ha riconosciuto – la povertà è un fattore sottostante questo fenomeno”. Per questo, ha aggiunto, è importante quanto è stato “fatto attraverso programmi di sviluppo” promossi dalla Chiesa. Tuttavia, ha proseguito, c’è un ulteriore aspetto che “va affrontato collettivamente se davvero si vuole combattere questo aberrante sfruttamento umano”. Si tratta, ha affermato, della “banalizzazione della sessualità nei media e nell’industria del divertimento che favorisce un declino nei valori morali e porta alla degradazione della donna, l’indebolimento della fedeltà nel matrimonio e perfino l’abuso dei bambini”.
 
“Catholic schools and colleges make a remarkable…”
Il Papa non ha poi mancato di mettere l’accento sul grande contributo offerto dalla Chiesa alla società thailandese attraverso gli ospedali e le scuole cattoliche che, ha detto, devono essere sempre più accessibili a chi è nel bisogno. In questi luoghi, ha affermato, i thailandesi possono riconoscere e incontrare il volto di Gesù Cristo. Le istituzioni scolastiche cattoliche, ha esortato, “devono offrire un grande contributo anche all’educazione morale e spirituale dei giovani”. In realtà, ha rilevato, “è proprio per questi aspetti cruciali della formazione” che tanti genitori, anche buddisti, indirizzano i propri figli verso scuole cattoliche. Il Papa ha ribadito che quanti sono impegnati nel settore dell’educazione hanno un compito di missione prima ancora che di amministrazione ed ha auspicato che i giovani tailandesi possano avvalersi di catechisti preparati.
 

 Sulle principali sfide della piccola comunità cattolica in Thailandia, Linda Bordoni ha intervistato mons. George Yod Phimphisan, presidente dell’episcopato thailandese:

R. - We have 66 milion people in Thailand …
In Thailandia ci sono 66 milioni di abitanti ed i cattolici sono circa 350 mila.
 
D. – Ma voi siete molto attivi in ambito sociale …

 
R. – Yes, especially in education. ...
Sì, soprattutto nel campo dell’educazione. Abbiamo più di 300 scuole cattoliche, sparse in tutta la Thailandia, che godono di ottima reputazione e sono frequentate da molti studenti. In tutte le scuole cattoliche, peraltro, la maggioranza degli studenti sono buddisti, i cattolici sono una esigua minoranza. Comunque, noi insegniamo “etica e morale cattolica” o, piuttosto, “cristiana”, come parte del programma di studio, ma non abbiamo corsi di catechismo, se non per gli studenti cattolici.

 
D. – Immagino, quindi, che il dialogo interreligioso abbia una posizione importante nel vostro impegno …

 
R.- It is practically very much so …
E' proprio così. Un aspetto della Thailandia è che i buddisti sono molto tolleranti, e molti funzionari di governo hanno ricevuto la formazione scolastica nelle scuole cattoliche, e quindi la buona volontà c’è …







All the contents on this site are copyrighted ©.