Italia: il governo Berlusconi ottiene la fiducia al Senato
Con 173 voti a favore, 137 contrari anche il Senato ha concesso la fiducia al quarto
governo Berlusconi. Il dibattito ha confermato la volontà reciproca di aprire una
nuova stagione nei rapporti tra maggioranza e opposizione. Occhi puntati ora sul Consiglio
dei ministri in programma a Napoli la settimana prossima che dovrebbe adottare le
prime misure importanti in materia di economia e sicurezza. Il servizio di Giampiero
Guadagni:
Una
disponibilità storica al dialogo. Così il premier Berlusconi definisce l’apertura
di Veltroni ad un confronto stabile tra maggioranza e opposizione, a partire da riforme
istituzionali, tasse e sicurezza. Nel suo intervento di ieri mattina alla Camera
il leader del Partito Democratico aveva detto no alla fiducia al Governo, ma sì a
scelte che rendano l’Italia più forte e sicura. Veltroni respinge i sospetti dell’alleato
Di Pietro, che lo accusa apertamente di opposizione troppo morbida nei confronti del
premier. E a Berlusconi Veltroni risponde: troppo facile usare toni esasperati in
campagna elettorale e concilianti dopo aver vinto. E poi precisa i paletti del dialogo.
I banchi di prova per verificarne la credibilità, spiega, sono le riforme e l’indipendenza
della tv pubblica. Ma Berlusconi assicura: anche per la RAI si può uscire da una guerra
ventennale con una comune assunzione di responsabilità. Anche questa mattina, nella
replica al Senato, il presidente del Consiglio ha ribadito: il dialogo, nella diversità
di posizioni e ruoli, non è intrigo consociativo. Il premier, che incontrerà in settimana
Veltroni, alza ancora l’asticella e allarga i temi di confronto alla vicenda Alitalia,
ai salari, all’emergenza rifiuti, alla lotta ala Mafia, alle tasse e alla sicurezza.
Tutti temi che saranno affrontati nel primo consiglio dei ministri operativo, che
si terrà a Napoli mercoledì 21 maggio. In quell’occasione, sono attesi in particolare
due decreti: quello sulla sicurezza e quello per l’eliminazione dell’ICI sulla prima
casa. Il ministro dell’Economia Tremonti assicura: i tagli fiscali, compresa la detassazione
degli straordinari, non hanno problemi di copertura e non avranno impatto sul bilancio.