Terremoto in Cina: oltre 15 mila i morti. Dal Sichuan la testimonianza di un giovane
cattolico
Sempre più grave il bilancio delle vittime del terremoto, di lunedì, nella regione
cinese del Sichuan: secondo l’agenzia di stampa “Xinhua”, infatti, sono ormai 15 mila
le persone di cui è stato accertato il decesso. Nella sola città di Yingxiu il terremoto
ha causato 7.700 vittime. Secondo i media cinesi, inoltre, sarebbero ancora 26 mila
le persone intrappolate sotto le macerie, mentre i feriti sono più di 23 mila. Il
servizio di Alessandro Gisotti:
Per
far fronte al disastro, il governo cinese ha mobilitato 100 mila soldati. Nelle aree
del Sichuan ancora inaccessibili, viveri e medicinali vengono lanciati dagli elicotteri.
Intanto, mentre il premier cinese Wen Jabao si trova nell’area devastata, la comunità
internazionale - governi ed organizzazioni umanitarie - si mobilita per portare soccorso
alla popolazione colpita dal sisma. Tuttavia, le autorità di Pechino non hanno ancora
dato il via libera all’ingresso sul territorio cinese di personale straniero. Nel
Sichuan, si lotta contro il tempo per salvare quanti sono rimasti sotto le macerie.
Una speranza rinvigorita dal salvataggio di una bambina di appena 3 anni estratta
viva dalle macerie dopo 43 ore. Per una testimonianza dal luogo del disastro, abbiamo
raggiunto telefonicamente a Chengdu, capitale del Sichuan, Kevin Sun,
giovane cattolico, collaboratore dell’agenzia UCANEWS:
R. – Generally,
in Chengdu, in the city of Chengdu, it is quite fine. … Qui, nella città
di Chengdu, la situazione è normale. Credo che se ci si trova nella città si è al
sicuro, anche se all’inizio c’era molta paura. Il primo giorno e il secondo giorno
tante persone hanno vissuto all’aperto, sulle strade. Nelle strade, nei parchi, nella
via principale, ovunque c’è gente. La Croce Rossa cinese, le associazioni caritative
cinesi ed ogni tipo di associazione, quelle ufficiali e le ONG, tutti stiamo facendo
il possibile per aiutare la gente.
D. – Quali notizie
arrivano dalle città più gravemente colpite dal terremoto?
R.
– The situation is really very terribile. … La situazione è veramente terribile.
Sono ormai già migliaia i morti a causa del terremoto, e la maggior parte di loro,
penso circa il 90 per cento, sono nel territorio di Chengdu.
D.
– Quali sono ora le priorità per alleviare le sofferenze della gente nel Sichuan?
R.
– I think maybe water, drinking water is one of the most important things. … Credo
che sia l’acqua: l’acqua potabile è una delle cose più urgenti. E poi, anche vestiti,
elettricità e cose di questo genere. Anche i medicinali sono molto importanti. Il
problema ora però è che non so se il governo cinese consentirà al personale straniero
di entrare nel Paese per gli aiuti.
D. – Molte chiese
nel Sichuan sono state danneggiate ...
R. – Terrible
situation, really, because the centre of this earthquake is in ... La situazione
è veramente terribile, perché l’epicentro di questo terremoto è nella diocesi cattolica
di Chengdu. Per quanto ne sappiamo a tutt’ora, sono almeno quattro le chiese che sono
state completamente distrutte, comprese due chiese antiche e molto belle!
D.
– Oggi, alla fine dell’udienza generale, Benedetto XVI ha assicurato la sua preghiera
per le vittime in Sichuan ed ha chiesto alla comunità internazionale di aiutare la
popolazione così gravemente colpita dal terremoto. Quali sono i suoi sentimenti di
giovane cattolico, per la vicinanza del Papa alla gente del Sichuan?
R.
– I’m verry happy and very touched by the Pope’s saying. …Sono felice e commosso,
anche, per quello che ha detto il Papa. So che ci sono molte persone in Vaticano che
sono preoccupate per questo disastro in Cina. Noi abbiamo bisogno del vostro aiuto,
della vostra preghiera: del vostro aiuto spirituale e finanziario. Sia per la gente
che soffre, sia per la Chiesa locale.