2008-05-14 15:58:51

Nella newsletter del centro Oasis, mons. Warduni parla del dramma iracheno


“L'Iraq è un inferno per tutti oggi” e “la realtà più dolorosa è la mancanza di sicurezza: ognuno di noi vive nell'incertezza, non sa se a sera tornerà a casa vivo; c'è la continua minaccia degli attentati e dei rapimenti”. Lo afferma mons. Shlemon Warduni, vescovo ausiliare di Baghdad dei caldei, in un’intervista pubblicata sulla newsletter di maggio di “Oasis”, centro internazionale di studi e ricerche (www.oasicenter.it). Anche se è diminuito il numero dei cristiani in Iraq, mons. Warduni sottolinea che i cristiani “restano quanto mai legati alla loro fede; io - osserva il presule - non ho mai chiuso la mia chiesa e anzi posso testimoniare che tutte le chiese a Pasqua erano piene”. “Sono convinto – aggiunge - che la guerra non risolva mai i problemi, perché distrugge e non costruisce. Dicono che ora ci sia la democrazia in Iraq. Ma girando per le strade delle nostre città, mi chiedo dove stia veramente questa democrazia”. (A.L.)







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