2008-05-12 11:47:18

I vescovi ungheresi concludono la visita ad Limina: intervista con il cardinale Péter Erdö


Benedetto XVI ha ricevuto oggi un altro gruppo di vescovi ungheresi a conclusione della loro visita ad Limina. Visita che è iniziata lunedì 5 maggio: il Papa ha rivolto il suo discorso alla Conferenza episcopale ungherese sabato scorso. Sui punti principali dell’intervento del Pontefice ascoltiamo il cardinale Péter Erdö, arcivescovo di Esztergom-Budapest e presidente della Conferenza episcopale del Paese, al microfono di Marta Vertse:RealAudioMP3

 
R. – Il Santo Padre ha riflettuto su tutti i punti importanti che sono emersi dai nostri resoconti e dai colloqui personali. Prima di tutto ha parlato della situazione generale del nostro popolo. E’ vero che la situazione demografica è molto difficile da noi e la popolazione diminuisce. La famiglia attraversa una crisi molto profonda e a questo riguardo stiamo veramente molto male in confronto ad altri Paesi del nostro continente. Ha parlato poi naturalmente anche della nostra responsabilità e delle nostre gioie, come per esempio il risveglio dei pellegrinaggi, del culto dei santi, dei santuari nazionali, degli anni che abbiamo dedicato a qualche anniversario dei nostri grandi santi: Sant’Elisabetta, Santo Stefano, Sant’Emerico ed altri. Ha anche riflettuto sulla necessità di continuare i nostri sforzi per l’educazione dei sacerdoti e per la cura delle vocazioni sacerdotali. Anche da noi le vocazioni sacerdotali sono scarse. Inoltre, ha parlato dell’unità tra i vescovi, apprezzando l’unità della nostra Conferenza episcopale. Ha parlato inoltre dei nostri rapporti con i religiosi, che sono amichevoli e di collaborazione. Ha sottolineato l’importanza dell’attività di quei religiosi che lavorano per i più poveri e i più abbandonati della società. Ha parlato anche dei nostri rapporti con i cattolici nei Paesi confinanti. In questo contesto, ha confermato la nostra linea di azione, che considera la riconciliazione uno degli scopi da raggiungere nella nostra regione, tanto tormentata nel passato. E la Chiesa cattolica ha come vocazione speciale proprio di servire questa riconciliazione, in una purificazione della memoria. In questo contesto i vescovi delle diverse nazioni, attraverso le loro consultazioni, ma anche attraverso certe azioni pastorali congiunte, possono promuovere questo processo di riconciliazione nella nostra regione.

 
D. – Eminenza, qual è il messaggio più importante che trasmetterete ai fedeli ungheresi, a conclusione della vostra visita ad Limina?

 
R. – Soprattutto trasmetteremo il discorso del Santo Padre che abbiamo ricevuto in traduzione ungherese. Già ieri nella Basilica di Esztergom durante la Messa solenne di Pentecoste, ho citato alcuni brani importantissimi del discorso del Santo Padre. Ho visto che la gente è veramente contenta di questo incoraggiamento.







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