I vescovi ungheresi concludono la visita ad Limina: intervista con il cardinale Péter
Erdö
Benedetto XVI ha ricevuto oggi un altro gruppo di vescovi ungheresi a conclusione
della loro visita ad Limina. Visita che è iniziata lunedì 5 maggio: il Papa
ha rivolto il suo discorso alla Conferenza episcopale ungherese sabato scorso. Sui
punti principali dell’intervento del Pontefice ascoltiamo il cardinale Péter Erdö,
arcivescovo di Esztergom-Budapest e presidente della Conferenza episcopale del Paese,
al microfono di Marta Vertse:
R.
– Il Santo Padre ha riflettuto su tutti i punti importanti che sono emersi dai nostri
resoconti e dai colloqui personali. Prima di tutto ha parlato della situazione generale
del nostro popolo. E’ vero che la situazione demografica è molto difficile da noi
e la popolazione diminuisce. La famiglia attraversa una crisi molto profonda e a questo
riguardo stiamo veramente molto male in confronto ad altri Paesi del nostro continente.
Ha parlato poi naturalmente anche della nostra responsabilità e delle nostre gioie,
come per esempio il risveglio dei pellegrinaggi, del culto dei santi, dei santuari
nazionali, degli anni che abbiamo dedicato a qualche anniversario dei nostri grandi
santi: Sant’Elisabetta, Santo Stefano, Sant’Emerico ed altri. Ha anche riflettuto
sulla necessità di continuare i nostri sforzi per l’educazione dei sacerdoti e per
la cura delle vocazioni sacerdotali. Anche da noi le vocazioni sacerdotali sono scarse.
Inoltre, ha parlato dell’unità tra i vescovi, apprezzando l’unità della nostra Conferenza
episcopale. Ha parlato inoltre dei nostri rapporti con i religiosi, che sono amichevoli
e di collaborazione. Ha sottolineato l’importanza dell’attività di quei religiosi
che lavorano per i più poveri e i più abbandonati della società. Ha parlato anche
dei nostri rapporti con i cattolici nei Paesi confinanti. In questo contesto, ha confermato
la nostra linea di azione, che considera la riconciliazione uno degli scopi da raggiungere
nella nostra regione, tanto tormentata nel passato. E la Chiesa cattolica ha come
vocazione speciale proprio di servire questa riconciliazione, in una purificazione
della memoria. In questo contesto i vescovi delle diverse nazioni, attraverso le loro
consultazioni, ma anche attraverso certe azioni pastorali congiunte, possono promuovere
questo processo di riconciliazione nella nostra regione.
D.
– Eminenza, qual è il messaggio più importante che trasmetterete ai fedeli ungheresi,
a conclusione della vostra visita ad Limina?
R. –
Soprattutto trasmetteremo il discorso del Santo Padre che abbiamo ricevuto in traduzione
ungherese. Già ieri nella Basilica di Esztergom durante la Messa solenne di
Pentecoste, ho citato alcuni brani importantissimi del discorso del Santo Padre. Ho
visto che la gente è veramente contenta di questo incoraggiamento.