Benedetto XVI, dall’Ovest all’Est: l'editoriale di padre Lombardi
Sono ancora vivissimi gli echi del viaggio del Papa in America e dell’entusiasmo e
della simpatia dimostrata dal popolo americano in risposta alla stima con cui Benedetto
XVI si è rivolto a quella grande nazione, alla sua storia e ai suoi valori, ed ecco
che nell’Aula Paolo VI abbiamo vissuto un altro significativo momento di incontro,
questa volta rivolto verso l’Est, con una qualificata rappresentanza proveniente dalla
Cina. Un incontro di carattere e natura completamente diversa, naturalmente, perché
altro è un viaggio in un Paese altro è ricevere l’omaggio di una grande orchestra,
ma che dimostra efficacemente l’ampiezza dell’orizzonte e delle disposizioni al dialogo
della Chiesa cattolica e il suo desiderio di servizio spirituale senza confini.
Dall’Ovest
all’Est, dunque, non solo i grandi popoli, ma tutti i popoli sono benvenuti all’incontro.
Il Papa ha definito la grande Aula delle Udienze “una finestra aperta sul mondo, in
cui si incontrano persone provenienti da ogni parte della terra, ognuna con la propria
storia personale e la propria cultura, ognuna accolta con stima e affetto” e ha affermato
di “accogliere idealmente l’intero popolo cinese”, augurandogli anche di prepararsi
alle prossime Olimpiadi come “evento di grande valore per l’intera umanità”. Mentre
ci prepariamo alla giornata di preghiera per la Chiesa in Cina del 24 maggio, indetta
dal Papa nella sua famosa lettera dello scorso anno, guardiamo dunque con fiducia
anche verso la prosecuzione del lungo cammino di dialogo fra la Chiesa, il popolo
cinese e le sue autorità.