India: nello Stato di Orissa tornano le suore di Madre Teresa
"La pace inizia con il sorriso e la nostra popolazione lo ha perso. Ora, la vera missione
è insegnare di nuovo a sorridere a queste persone, stravolte dalla violenza insensata
nata da false interpretazioni della religione". Lo dice ad AsiaNews suor M. Suma,
superiora regionale delle Missionarie della Carità, che ha visitato lo scorso aprile
il distretto di Khandamal, nello Stato di Orissa, teatro delle violenze anti-cristiane
del Natale scorso. La pace di Cristo, dice la religiosa, “è il vero balsamo curativo,
per ogni ferita. Noi abbiamo viaggiato portando questa pace con noi e le preghiere
di Madre Teresa nel nostro cuore. La situazione di quella zona sembra essere tornata
normale, ma è nato un sentimento di sfiducia nei confronti degli indù locali. Ora
si deve insegnare la riconciliazione”. In molti dei villaggi colpiti, riprende madre
Suma, “vi sono casi di tubercolosi, asma e malnutrizione. Quando siamo andate porta
a porta per vedere cosa potevamo fare, abbiamo ricevuto dai cristiani locali la richiesta
di non entrare nelle case indù. Noi chiaramente non abbiamo fatto come ci è stato
chiesto, ma ci siamo rese conto che i cristiani dell’Orissa hanno perso la speranza”.
Noi, conclude la suora, “vogliamo ricordare a tutti quello che per me è il più grande
lascito della nostra fondatrice: Dio ama il mondo, e tramite tutti noi dimostra questo
amore. Questo concetto è alla base della nostra missione, ed è quello che cerchiamo
di trasmettere al mondo intero. Ora si deve perdonare, e ricominciare a vivere”. (R.P.)