Il presidente Napolitano inaugura la Fiera del Libro di Torino: appello al dialogo
delle culture
Si è inaugurata stamani al Lingotto di Torino l’edizione 2008 della Fiera internazionale
del Libro, accompagnata da polemiche per la decisione degli organizzatori di invitare
Israele come ospite d’onore. Intervenendo alla Fiera, il presidente italiano Giorgio
Napolitano ha lanciato un appello al dialogo tra le culture, sottolineando tra l'altro
che “non ci può essere dialogo se si nega il diritto dello Stato di Israele ad esistere”.
Il diritto all’esistenza dello Stato ebraico – ha aggiunto – “può e deve combinarsi
con il diritto del popolo palestinese a dare vita ad un suo Stato”. Gli organizzatori
hanno poi sottolineato che l’obiettivo della Fiera è di rendere omaggio alla tradizione
letteraria di Israele di cui ricorrono i 60 anni di vita. Sul patrimonio letterario
di questo Paese ascoltiamo al microfono di Luca Collodi, Riccardo Pacifici,
portavoce della comunità ebraica di Roma:
R. –
Per fare una citazione biblica, “il popolo ebraico è il popolo del libro”. Certamente
è un popolo non solo appassionato di lettura: la società israeliana è profondamente
radicata in quelle che sono tutte le attività culturali. C’è una grande passione.
D. – Qual è il concetto di cultura che c’è in Israele?
R.
– Io credo che sia legato al fatto che Israele è una nazione di tante culture, di
persone che vengono da Paesi completamente diversi, da mentalità completamente diverse.
C’è una cultura che nasce dal mondo laico, profondamente laico, ma che è profondamente
ebraica; c’è anche una cultura che invece si ispira profondamente ai valori religiosi
ed è forse anche erede di quel meccanismo che c’è nel mondo ebraico della continua
e profonda discussione. Basta vedere un po’ cos’è il grande libro sacro dell'ebraismo,
il Talmud…
Al centro della rassegna è l’interrogativo “Ci salverà
la bellezza?” che sarà lo spunto per dibattiti e iniziative sul concetto di bello
nella sua evoluzione e nelle sue diverse codificazioni. Sono previsti inoltre appuntamenti
su tematiche religiose e questa sera interverrà il segretario generale della Conferenza
episcopale italiana, mons. Giuseppe Betori, sul tema “La bellezza della Parola nel
nostro tempo. La nuova traduzione della Bibbia CEI”. Alla fiera è presente anche la
Libreria Editrice Vaticana (LEV), come spiega al microfono di Luca Collodi
il direttore della LEV, don Giuseppe Costa:
R. –
E’ una presenza tradizionale per l’Editrice Vaticana questo essere a Torino. Quest’anno
non abbiamo potuto aprire uno stand tutto nostro, lo faremo certamente l’anno prossimo.
Siamo, comunque, presenti nello stand del quotidiano “Il Messaggero”, con tutta una
serie di titoli e siamo presenti con l’Associazione Sant’Anselmo ed anche qui con
altrettanta presenza di titoli.
D. – Don Costa non
è la prima volta che la Libreria Editrice Vaticana è presente in appuntamenti nazionali
ed internazionali...
R. – Certamente non è la prima
volta. Posso anzi dire che in futuro questa presenza verrà sempre più rafforzata ed
ampliata. E questo perchè l’Editrice Vaticana, soprattutto nelle Fiere internazionali,
ha un ruolo importante. L’istituzione del copyright e il desiderio di molti editori
di stampare il magistero del Santo Padre spinge l’Editrice ad essere presente.