2008-05-08 15:32:26

Continua in Spagna il pellegrinaggio mariano dei vescovi cubani


La visita pastorale della Conferenza Episcopale Cubana, con il viaggio di tutti i Vescovi in Spagna, ha avuto inizio con una Santa Messa concelebrata dagli Ordinari delle undici Diocesi cubane presso il Santuario di Nostra Signora della Carità di Illescas, a Toledo. L'arcivescovo di Santiago di Cuba, Mons. Guillermo García all'omelia ha sottolineato che benché “siano stati attraversati momenti difficili”, la presenza della Vergine “fa parte delle nostre radici e dell’essere di Cuba”. Ha inoltre ricordato che molti cubani hanno conservato l’immagine della Madonna nelle loro case in tempi in cui “questa tradizione cadde in disuso perché non era ben vista”. Il Presidente della Conferenza Episcopale di Cuba, l’Arcivescovo di Camagüey Mons. Juan García Rodríguez, ha spiegato che il prossimo 30 agosto, con la Novena per la festa dell’8 settembre, cominceranno i preparativi del Giubileo che nel 2012 commemorerà il quarto centenario della patrona di Cuba. Per questo motivo, si sta già preparando un percorso di fede che motiverà ulteriormente la solidarietà tra il popolo cubano ed il popolo di Illescas. L’Arcivescovo di Santiago di Cuba, dal canto suo, in un’intervista concessa al quotidiano spagnolo “La Razón”, ha affermato che la Chiesa di Cuba “è una Chiesa che rinasce. Una Chiesa che arrivò ad essere espressione di una minima parte del Paese, ma che nell’Incontro Nazionale Ecclesiale del 1986, indicò come scelte prioritarie quelle di essere una Chiesa orante in un Paese che si dichiarava ateo ed essere una Chiesa missionaria quando si viveva rinchiusi nelle chiese. Al principio non sapevamo come portare a termine questo compito, ma lo Spirito ha soffiato e tutto fu possibile”. A tutto questo diede grande impulso la visita del Santo Padre Giovanni Paolo II nel 1998, ha continuato Mons. Garcia. In quella occasione “molte persone riscoprirono le loro origini cattoliche e scoprirono anche una differente visione del mondo, la visione della fede e del senso della vita”. Attualmente “l’80% delle persone che vanno a Messa e partecipano alla vita della Chiesa, sono entrate nella Chiesa negli ultimi 15 anni”. Uno degli obiettivi principali è che “la vita della Chiesa a Cuba sia una vita normale, nella quale il cristiano possa praticare la sua fede così come può farlo qualunque cittadino del mondo”. Tra le principali sfide indicate dal Presule spicca il tema della costruzione di nuove chiese. Un altro fenomeno da registrare nella Chiesa cubana è la nascita di comunità all’interno di abitazioni. In posti dove non vi sono chiese, una famiglia mette a disposizione la sua casa e lì vi si reca un sacerdote o un laico missionario ed incomincia una piccola comunità che si riunisce intorno alla Parola di Dio, avviando una prima evangelizzazione. (R.P.)







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