Continua in Spagna il pellegrinaggio mariano dei vescovi cubani
La visita pastorale della Conferenza Episcopale Cubana, con il viaggio di tutti i
Vescovi in Spagna, ha avuto inizio con una Santa Messa concelebrata dagli Ordinari
delle undici Diocesi cubane presso il Santuario di Nostra Signora della Carità di
Illescas, a Toledo. L'arcivescovo di Santiago di Cuba, Mons. Guillermo García all'omelia
ha sottolineato che benché “siano stati attraversati momenti difficili”, la presenza
della Vergine “fa parte delle nostre radici e dell’essere di Cuba”. Ha inoltre ricordato
che molti cubani hanno conservato l’immagine della Madonna nelle loro case in tempi
in cui “questa tradizione cadde in disuso perché non era ben vista”. Il Presidente
della Conferenza Episcopale di Cuba, l’Arcivescovo di Camagüey Mons. Juan García Rodríguez,
ha spiegato che il prossimo 30 agosto, con la Novena per la festa dell’8 settembre,
cominceranno i preparativi del Giubileo che nel 2012 commemorerà il quarto centenario
della patrona di Cuba. Per questo motivo, si sta già preparando un percorso di fede
che motiverà ulteriormente la solidarietà tra il popolo cubano ed il popolo di Illescas.
L’Arcivescovo di Santiago di Cuba, dal canto suo, in un’intervista concessa al quotidiano
spagnolo “La Razón”, ha affermato che la Chiesa di Cuba “è una Chiesa che rinasce.
Una Chiesa che arrivò ad essere espressione di una minima parte del Paese, ma che
nell’Incontro Nazionale Ecclesiale del 1986, indicò come scelte prioritarie quelle
di essere una Chiesa orante in un Paese che si dichiarava ateo ed essere una Chiesa
missionaria quando si viveva rinchiusi nelle chiese. Al principio non sapevamo come
portare a termine questo compito, ma lo Spirito ha soffiato e tutto fu possibile”.
A tutto questo diede grande impulso la visita del Santo Padre Giovanni Paolo II nel
1998, ha continuato Mons. Garcia. In quella occasione “molte persone riscoprirono
le loro origini cattoliche e scoprirono anche una differente visione del mondo, la
visione della fede e del senso della vita”. Attualmente “l’80% delle persone che vanno
a Messa e partecipano alla vita della Chiesa, sono entrate nella Chiesa negli ultimi
15 anni”. Uno degli obiettivi principali è che “la vita della Chiesa a Cuba sia una
vita normale, nella quale il cristiano possa praticare la sua fede così come può farlo
qualunque cittadino del mondo”. Tra le principali sfide indicate dal Presule spicca
il tema della costruzione di nuove chiese. Un altro fenomeno da registrare nella Chiesa
cubana è la nascita di comunità all’interno di abitazioni. In posti dove non vi sono
chiese, una famiglia mette a disposizione la sua casa e lì vi si reca un sacerdote
o un laico missionario ed incomincia una piccola comunità che si riunisce intorno
alla Parola di Dio, avviando una prima evangelizzazione. (R.P.)