2008-05-08 15:31:35

Conferita ieri al patriarca Karekin II la laurea "honoris causa" in pastorale giovanile


“Una vera apertura ecumenica”, in modo specifico nei confronti della Chiesa cattolica, e un’attenzione “particolare” alla pastorale giovanile sono due dei tratti peculiari del ministero svolto dal patriarca e Catholicos di tutti gli armeni, Karekin II. E’ quanto ha affermato ieri il cardinale Walter Kasper, presidente del Pontificio Consiglio per la Promozione dell’Unità dei Cristiani, in occasione del conferimento al patriarca, nella sede della Pontificia Università Salesiana, della laurea "honoris causa" in pastorale giovanile. Il decano della Facoltà di Teologia, Giorgio Zevini, ha ricordato poi la “particolare solerzia” con cui Karekin II ha curato “la formazione cristiana del popolo di Dio”, promuovendo “iniziative di grande significato ecclesiale e teologico”. Alla cerimonia è intervenuto anche il segretario di Stato cardinale Tarcisio Bertone che ha indicato nel martirio “un elemento costante del cammino” della Chiesa armena. Nel suo intervento, Karekin II ha sottolineato come il popolo armeno, nonostante terribili sofferenze, non abbia mai abbandonato la sua fede in Gesù Cristo. Tra le pagine più drammatiche, il patriarca si è soffermato sullo sterminio contro gli armeni perpetrato dal 1915 al 1921 nell’allora Impero Ottomano. Karekin II ha anche ripercorso gli anni del regime sovietico che “ha causato enormi danni alla vita della Chiesa”. Illustrando l’attuale situazione dell’Armenia, il patriarca ha inoltre affermato che l’ex Repubblica sovietica “sta facendo oggi i conti con una profonda crisi economica, con un crescente numero di disoccupati e la conseguente emigrazione all’estero”. La visita in Italia del Catholicos di tutti gli armeni è iniziata ieri con la partecipazione all’udienza generale. Oggi il programma prevede una visita al Pontificio collegio armeno e al Pontificio Istituto Orientale. Sempre oggi, Karekin II è atteso al memoriale dei martiri recenti e dei testimoni della fede nella Basilica di San Bartolomeo all'Isola Tiberina, dove è custodito l'antico sarcofago che accoglie le reliquie di San Bartolomeo, apostolo ed evangelizzatore degli armeni. Domani, in Vaticano, sono in programma l’incontro e una liturgia della Parola con Benedetto XVI e, nel pomeriggio, la celebrazione dei vespri nella Basilica di San Paolo fuori le Mura. La Chiesa armena ha origini antichissime: è nata dalla predicazione degli apostoli Taddeo e Bartolomeo e rafforzata nel IV secolo. In questo periodo il cristianesimo divenne religione di Stato dell’Armenia nel 301, 14 anni prima che Costantino proclamasse la libertà di culto nell’Impero Romano. Attualmente, la Chiesa armena conta più di sette milioni di fedeli. Tra questi, almeno 2 milioni si trovano in Armenia, circa 2 milioni in Russia e oltre un milione in America settentrionale. (A.L.)







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