2008-05-07 14:28:56

Il cardinale Bertone presiede la Supplica nel Santuario della Madonna del Rosario di Pompei


Domani mattina decine di migliaia di fedeli, com’è tradizione da oltre un secolo, si raduneranno presso il Santuario della Madonna del Rosario di Pompei per la recita, a mezzogiorno, della Supplica a Maria. La preghiera è stata scritta dal fondatore del Santuario, il Beato Bartolo Longo, nel 1883. Quest’anno la Supplica sarà guidata dal cardinale segretario di Stato Tarcisio Bertone al termine di una Santa Messa da lui presieduta. Sul significato della Supplica ascoltiamo l’arcivescovo prelato di Pompei, Carlo Liberati, intervistato da Federico Piana:RealAudioMP3


R. – Questa preghiera, tra le più belle che esistono nel panorama intenso delle elevazioni che facciamo a Maria nella Chiesa cattolica è notissima. Da Pompei sale la supplica alla Regina delle Vittorie - come la chiamava il Beato Bartolo Longo - alla Madre del Signore Nostro, a Colei che ci è stata lasciata da Cristo, sotto la Croce, come modello di fede, come mamma che ci prende per mano nelle traversie, nelle difficoltà e nei problemi della vita e ci porta ogni giorno al Signore. A questo punto vorrei ricordare la frase di un santo innamorato della Madonna, San Luigi Maria Grignon de Montfort, che nel suo Trattato della vera devozione, dice con una espressione bellissima: “Quando tu dici Maria e la invochi, Lei ti risponde Gesù, ti porta il Signore, perchè è nata per questo, è stata scelta per questo, non sa fare che questo: portarti la grazia di Dio”. Ora noi, attraverso la Supplica portiamo il Signore attraverso Maria a tutto il mondo, a tutta la Chiesa.

 
D. – Questa invocazione è ricca di contenuti, ma soprattutto profetica per l’epoca in cui è stata scritta…

 
R. – Mentre Bartolo Longo scriveva la Supplica, Papa Leone XIII, il 1° settembre del 1883, aveva lanciato al mondo l’Enciclica Supremi Apostolatus Officio, con la quale invitava tutta la Chiesa cattolica a recitare il Santo Rosario come strumento sicuro del conseguimento del bene spirituale della società e della Chiesa, travagliata da gravi calamità e che Bartolo Longo chiamava la Supplica, “L’ora del mondo”, e cioè l’ora in cui, attraverso la preghiera alla Vergine Santissima, tutto il mondo è invitato a rivolgersi a Dio per ottenere l’unità della famiglia, la crescita spirituale dei giovani nella scuola, perchè siano punto di riferimento, che non ci sono più, se vogliamo costruire, in un amore rinnovato, la pace della famiglia e la pace delle nazioni. Questa preghiera viene oggi celebrata da New York a Buenos Aires, da Toronto a Sydney, da Johannesburg a Caracas e in modo particolarissimo qui in Campania, dove le afflizioni sono ripetute, come vediamo dai TG di tutto il mondo.

 
D. - Afflizioni e problemi che la Chiesa come può aiutare a cancellare?

 
R. - Fare in modo che la Chiesa sia un punto di riferimento, di amore, di giustizia e di pace, perchè questo è il Regno di Dio sulla terra. Il Signore ci ha chiamati ad evangelizzare il mondo e a portarlo a quella dimensione umana che, di per sé, noi chiamiamo santità, perchè lo possiamo fare solo per opera e con la genialità dello Spirito Santo. Ma dobbiamo essere disponibili a questo impegno di amore. C’è troppa gente - ed anche qui in Campania – rassegnata, avvilita, stanca, dispersa, offesa. Dalla Campania sono usciti, lo scorso anno, 280 mila giovani che sono andati a cercare lavoro nelle altre regioni di Italia, in Europa e nel mondo. No, questo esodo e questa fuga debbono cessare! Dobbiamo trovare ragioni di rispetto, dobbiamo costruire nell’amore la giustizia e la pace.







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