La Rete Europea dell’Istituto di Politica Familiare (IPF), ha presentato questa mattina
a Bruxelles la Relazione sulla “Evoluzione della Famiglia in Europa, 2008”, in concomitanza
con le celebrazioni della Giornata dell’Europa e della Giornata Internazionale della
Famiglia. La Relazione, riferisce l'Agenzia Fides, è stata redatta in maniera multidisciplinare
da una squadra di esperti di distinte aree. “Affinché le famiglie europee possano
continuare a compiere la loro imprescindibile funzione - ha affermato Lola Velarde,
presidente della Rete Europea -, è essenziale che i diversi organismi, istituzioni
ed organizzazioni sociali dell'Europa la appoggino e che i distinti Paesi membri incorporino
nelle loro politiche economiche e sociali la dimensione familiare” in quanto i problemi
della famiglia continuano ad aggravarsi. In effetti gli indicatori su popolazione,
natalità, unioni matrimoniali, separazioni e abitazioni sono sostanzialmente peggiorati
in questi 27 anni. Secondo i dati della Relazione l’Europa è immersa in un inverno
demografico per cui è già oggi un continente vecchio - gli anziani di 65 anni superano
già di più di 6 milioni i giovani minori di 14 anni -. La crescita lenta della popolazione
è dovuta in particolar modo all’immigrazione, che ha rappresentato l’84% della crescita
di popolazione dell’Unione Europea nel periodo 2000-2007. Il problema della natalità
è quindi diventato critico poiché nascono sempre meno bambini, quasi un milione di
nascite in meno rispetto al 1980. Inoltre si realizzano un milione di aborti tali
da essere - insieme al cancro - la principale causa di mortalità in Europa. Infine
si sta verificando un crollo dei matrimoni. Ogni volta si registrano sempre meno matrimoni
e sono sempre più numerosi quelli che si rompono: 1 milione sono i divorzi annuali.
Le case poi si stanno svuotando: in 2 case europee su 3 non c’è neanche un bambino.
Davanti a questa situazione, l’IPF propone di favorire lo sviluppo di politiche pubbliche
con “prospettiva familiare” in Europa e di impiantare una vera ed efficace politica
integrale e di carattere universale sulla famiglia. Questo sarà possibile seguendo
quattro direttrici: “Trasformare la famiglia in una priorità politica; incorporare
la ‘prospettiva familiare’ in tutte le attuazioni, politiche e programmi dell’Unione
Europea; promuovere la convergenza nelle politiche familiari nazionali, evitando la
discriminazione tra Paesi; sollecitare le pari opportunità tra le famiglie europee,
evitando discriminazioni per numero di figli, livello di redditi, ripartizione di
entrate, etc.”. (R.P.)