Globalizzazione e pluralismo culturale al centro dell’incontro promosso dal Pontificio
Consiglio della cultura in Nepal
La sfida posta alla Chiesa dall’emergente contesto della globalizzazione, del pluralismo
culturale, del nazionalismo culturale, delle vivaci religioni e culture dell’Asia
del Sud e la sua risposta attraverso l’evangelizzazione delle culture ed il dialogo
interculturale, sono state al centro dell’incontro, promosso dal Pontificio Consiglio
della cultura e dai centri culturali dell’Asia meridionale. Tenutosi per la prima
volta in Nepal, al Centro di animazione pastorale St. John Vianney di Kathmandu, l’incontro
ha visto al lavoro per quattro giorni 37 esperti provenienti da differenti Paesi dell’Asia
del Sud: vescovi, sacerdoti, religiosi e laici che hanno esaminato la questione. “Il
nostro primo obiettivo – si legge nella dichiarazione finale ripresa dall'agenzia
AsiaNews– è stato quello di individuare la missione ed il ruolo del Centri culturali
cattolici come laboratori di incontro del Vangelo con i valori culturali”. Il presidente
del Pontificio consiglio, mons. Gianfranco Ravasi, in un messaggio letto dal nunzio
in India e Nepal, mons. Pedro Lopez Quintana, evidenzia come l’umanità di oggi sia
assetata di vita e verità, di pace e felicità. In questo contesto – si legge nella
dichiarazione - Gesù ci offre speranza: “E’ Lui la luce che disperde il buio e la
confusione”. La dichiarazione termina con una affermazione espressa con forza da Giovanni
Paolo II: “Il grande problema che ora è di fronte alla Chiesa in Asia è come condividere
con i nostri fratelli e sorelle asiatici ciò che apprezziamo come il dono che contiene
tutti i doni, che è la Buona Novella di Gesù Cristo (EA 19). La Chiesa, come ha rilevato
il Sinodo, deve essere aperta alle nuove e sorprendenti vie nelle quali il volto di
Gesù può essere presentato in Asia”. (A.L.)