2008-05-06 14:41:39

Festa delle Guardie Svizzere in Vaticano: il grazie del cardinale Bertone per il prezioso apostolato svolto a servizio del Papa


Giornata celebrativa, oggi in Vaticano, per il Corpo delle Guardie Svizzere, nel giorno che segna l’anniversario del sacrificio di 147 soldati elvetici caduti il 6 maggio 1527 per proteggere il Papa Clemente VII, durante il Sacco di Roma. Il servizio di Roberta Gisotti:RealAudioMP3

 
La giornata è iniziata al mattino presto con una Santa Messa nella Basilica Vaticana, che è stata presieduta dal cardinale Tarcisio Bertone, segretario di Stato, cui hanno partecipato le guardie svizzere i loro familiari ed amici insieme ad autorità elevetiche. Poi il comandante del Corpo, Elmar Mader, ha deposto una corona d’alloro davanti al monumento ai caduti nel Cortile d’onore del Quartiere Svizzero, quindi l’arcivescovo Fernando Filoni, sostituto della Segreteria di Stato, ha conferito le decorazioni e le onorificenze ad alcuni membri del Corpo. Nel pomeriggio, infine, nel Cortile San Damaso del Palazzo apostolico ci sarà il giuramento di 33 nuovi alabardieri. Questa commemorazione “è uno dei più importanti appuntamenti dello Stato della Città del Vaticano”, ha sottolineato il cardinale Bertone nella sua omelia, ricordando il prezioso servizio offerto dalle Guardie Svizzere al Papa e alla Chiesa fin dal lontano 1506, anno di fondazione del Corpo militare sotto il Pontificato di Giulio II:

 
“Da allora il vostro benemerito Corpo è stato sempre riconfermato nella sua missione, pure nel 1970, quando il Servo di Dio Papa Paolo VI sciolse gli altri Corpi militari del Vaticano”.

Un servizio alla sicurezza del Papa e alla sua dimora, che nel corso dei secoli ha mutato le sue competenze non certo il suo carattere di “generosità” e “dedizione” come sottolineato ieri da Benedetto XVI nell’udienza concessa alle Guardie Svizzere, e rimarcato stamani dal cardinale Bertone, che ha voluto citare la formula del giuramento di ogni guardia svizzera “di servire fedelmente, lealmente e onorevolmente il Sommo Pontefice, sacrificando, ove occorra, anche la vita”:

 
“Non si tratta solo di un mestiere, ma di una missione. Potremmo dire di una vera missione apostolica. Il vostro è un apostolato che esige - come potete facilmente comprendere - insieme all’alta competenza professionale, una fede salda e profonda, da tradurre ogni giorno in coerente testimonianza evangelica”.







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