Domani, in Vaticano, il concerto dell’Orchestra Filarmonica Cinese in onore di
Benedetto XVI. Padre Lazzarotto, sinologo del PIME: gesto di sensibilità e attenzione
verso il Papa
La grande musica sarà protagonista domani pomeriggio in Vaticano con il concerto,
in Aula Paolo VI, dell’Orchestra Filarmonica Cinese in onore e alla presenza di Benedetto
XVI. La “China Philarmonic Orchestra” di Pechino e lo “Shanghai Opera House Chorus”
eseguiranno il Requiem di Wolfgang Amadeus Mozart, sotto la direzione del maestro
Long Yu. Consulente dell’Orchestra, la più importante della Cina, è la signora Deng
Rong, figlia del leader cinese Deng Xiaoping. La nostra emittente trasmetterà il concerto
in diretta, a partire dalle ore 17,50. La musica si conferma dunque strumento straordinario
per il dialogo tra i popoli e le culture. Ecco la riflessione di padre Angelo Lazzarotto,
missionario e sinologo del PIME, intervistato da Alessandro Gisotti: R.
– Come ha detto il direttore di questa “Philarmonic Orchestra” di Pechino, Long Yu,
che è di Shanghai ma che ha studiato in Germania e che è conosciuto universalmente
per la sua capacità, ecco lui stesso ha notato che la musica è un linguaggio universale.
La musica aiuta il dialogo fra i popoli e le culture. Ieri, per esempio, il “Quotidiano
del Popolo”, riportando il “China Daly” che è il giornale più popolare in lingua inglese
di Pechino, riferiva la notizia del concerto, dando questo rilievo di un dialogo culturale
fra i popoli, come diceva anche un ufficiale del Ministero degli esteri, uno scambio
da popolo a popolo attraverso la cultura e l’arte.
D.
– E’ universalmente noto che Benedetto XVI ami la musica. Questo omaggio della Cina
dimostra – si può dire – anche un’attenzione particolare per la persona del Santo
Padre?
R. – Direi di sì. E’ ovvio! L’orchestra di
Pechino è arrivata domenica in Europa e fa la prima tappa proprio a Roma. Il fatto
che abbiano proposto la possibilità di fare questa performance nella Città del Vaticano
in onore del Papa, penso dimostri la sensibilità e anche la conoscenza che hanno dell’amore
che Papa Benedetto XVI ha per la musica, in particolare del suo apprezzamento per
Mozart.
D. – Nella sua storica lettera ai cattolici
cinesi, pubblicata ormai quasi un anno fa, il Papa sottolinea che il popolo cinese
si è “distinto” tra quelli dell’Asia per lo “splendore della sua millenaria civiltà”.
E’ un riconoscimento che conferma l’apprezzamento, la consapevolezza del Pontefice
del patrimonio culturale del popolo cinese ...
R.
– Ovviamente. E questo è in continuità con la storia dei contatti della Chiesa cattolica
con il popolo cinese. Già Giovanni Paolo II ha più volte espresso - in modo particolare
nell’anno 2001 con un messaggio nell’occasione del centenario dell’ingresso di padre
Matteo Ricci a Pechino - questa caratteristica e questo apprezzamento.
D.
– Questo concerto in Vaticano rappresenta in certo qual modo il culmine di un interesse
crescente per la musica sacra della “China Philarmonic Orchestra” ...
R.
– Direi di sì, perché è un’orchestra giovane, è stata fondata nell’anno 2000 e per
la prima volta ha presentato questo “Requiem” due anni fa, al IX Festival musicale
di Pechino. L’ha potuto presentare per la prima volta nelle chiesa dedicata a San
Giuseppe. Una grande chiesa che è stata restaurata e che è diventata monumento nazionale,
direi. Qui è stato presentato per la prima volta in collaborazione con il Teatro alla
Scala di Milano e da allora, poi, l’ha presentato anche nell’aprile scorso nella cattedrale
di Shangai, alla presenza di mille persone, in occasione del quarto centenario della
fondazione della Chiesa di Shangai. Per cui è – credo – un’esperienza che la “China
Philarmonic Orchestra” stia valorizzando anche nelle sue tournées.