Salvatore Martinez: i membri del Rinnovamento nello Spirito chiamati a testimoniare
il "Dio sconosciuto" nella Chiesa e nel mondo
Si è conclusa ieri a Rimini, di fronte a 20 mila partecipanti, la 31.ma Convocazione
nazionale del Rinnovamento dello Spirito Santo, incentrata sul tema "Rigenerati dalla
Parola di Dio". Oltre 500 i sacerdoti che hanno preso parte al raduno e moltissimi
anche i giovani, tutti chiamati a uscire dai cenacoli per evangelizzare con nuova
forza, secondo l'invito del fondatore del Rinnovamento, Salvatore Martinez.
Alessandro De Carolis gli ha chiesto da dove provenga questo appello: R.
- Nasce da lontano, dal Cenacolo. Gesù dice agli Apostoli quanto sia necessario passare
dalla preghiera all’evangelizzazione, dall’attesa e dalla recezione dello Spirito
Santo alla testimonianza di una vita nuova, buona, felice, quella che deriva dal Vangelo.
Questo è il senso della nuova evangelizzazione: tornare a ridire con una cifra spirituale
ciò che è bene e ciò che è male. Il Vangelo è sempre una parola liberante, una parola
confortante, è una parola che rigenera. E coloro che si aprono alle realtà dello Spirito
e vengono interiormente rinnovati non lo sentono come un dovere della coscienza, ma
come una forza che si propone dall’interno, un bisogno di testimoniare e di raccontare
agli altri ciò che si è vissuto, in un tempo sempre più dimentico di Cristo, svogliato
e - mi si consenta pure l’espressione - ignorante del Vangelo e della Sacra Scrittura.
D. - A questo proposito, il vostro appuntamento
annuale è stato incentrato sulla forza rigeneratrice della Parola di Dio e un recente
studio ha mostrato invece quanta ignoranza, per l’appunto, vi sia anche tra molti
cristiani della Bibbia. Resta molto da fare per rilanciare conoscenza e formazione
sulla Sacra Scrittura...
R. - Assolutamente sì, e
a partire proprio dai cristiani. Non a caso Giovanni Paolo II, insieme al grande tema
- e ricorrono 25 anni dell’appello di Puebla - di una nuova evangelizzazione, parlò
subito dopo di una rievangelizzazione dei battezzati. E in fondo, il titolo della
nostra convocazione “Rigenerati dalla Parola di Dio”, rivolgendosi a chi ha già ricevuto
il Battesimo vuol sottolineare proprio il desiderio e il bisogno di percepire di nuovo
l’urgenza del Vangelo, la forza che c’è nel Vangelo, nella Parola di Dio. Io direi
che ci troviamo in un momento in cui la "carne" e la "lettera" prevalgono sullo Spirito
e sulla Parola di Dio. E’ il linguaggio paolino, dove per "carne" si intende l’uomo
con tutte le sue voglie, i suoi diritti, le sue esigenze, il suo desiderio di felicità
che egli vorrebbe far prolungare nella vita in una sorta di immortalità terrena, quando
è invece fatto per il cielo. E poi la "legge", un giuridismo sfrenato e spesso alleato
più che con la coscienza con la scienza e con questo desiderio di onnipotenza dell’uomo.
Sono tutte realtà che sfidano la Parola di Dio, che è alleata, benefica degli uomini,
che vuole il progresso dell’uomo, ma mai un uomo affrancato da Dio.
D.
- In un passaggio del suo intervento di ieri, a Rimini, ha detto che la grazia della
preghiera per l’effusione delle Spirito va fatta ancora conoscere all’interno della
Chiesa e del mondo. Come a dire che lo Spirito Santo, il "Dio sconosciuto", è ancora
in qualche modo tale...
R. - Sì, siamo nel tempo
forte di preparazione alla Pentecoste, alla Novena di Pentecoste. Quando noi parliamo
di una preghiera per una nuova effusione dello Spirito diciamo quanto sia importante
legare il Sacramento del Battesimo e della Confermazione, che sono stati dati ai cristiani,
ma che non sono operanti. Guai a dimenticare che la Pentecoste è un evento sensibile,
che questa effusione dello Spirito si deve vedere e sentire. Io credo che questo sia
il grande desiderio di Benedetto XVI, come lo è stato di Giovanni Paolo II. Ed è l’incoraggiamento
che abbiamo già avuto da Paolo VI a far sentire che questa giovinezza della Chiesa,
giovinezza del mondo, passa da questa effusione dello Spirito che rende gli uomini
migliori e cioè capaci di Dio e quindi un’umanità più unita, più riconciliata. Questo
compie l’effusione dello Spirito, quando responsabilmente l’accogliamo e ci sforziamo
di viverla.