I Paesi dell'ASEAN fanno fronte comune contro la crisi alimentare
Cooperare per affrontare la crisi alimentare. È questa la soluzione di alcuni Stati
dell’Asia all’emergenza che sta travolgendo molte Nazioni del continente, soprattutto
sul fronte economico del mercato del riso. Ieri, a Bali – si legge sul quotidiano
Avvenire - si è tenuto un vertice sul tema tra i ministri del Commercio dell’ASEAN,
l’organismo regionale a cui appartengono 10 Paesi dell’Asia del Sud-Est. Secondo l’organizzazione
l’accesso a quantità di riso adeguate e a prezzi stabili è fondamentale per il benessere
sociale ed economico della zona. Un risultato che può essere raggiunto con il miglioramento
della produttività e col maggior uso dei terreni a fini agricoli. I ministri hanno
inoltre deciso che l’esportazione di generi alimentari potrà proseguire a condizione
che i bisogni domestici siano soddisfatti. Attenzione è stata posta alla situazione
della Thailandia, che può esportare il riso, prodotto nel Paese in quantità che eccedono
la domanda interna, e quella dell’Indonesia, che pur essendo autosufficiente non ha
riserve in eccedenza da destinare all’esportazione. Ma di emergenza cibo non si parla
solo in Asia. A fare il punto della situazione della crisi alimentare nel pianeta
è intervenuto il nuovo relatore speciale delle Nazioni Unite, Oliver De Shutter, che
ne ha individuato le cause negli errori dell’economia internazionale. “Numerosi specialisti
- ha detto il relatore ONU, secondo quanto riferito dall’Osservatore Romano - già
da molti anni gridavano nel deserto e chiedevano che ci fossero maggiori sostegni
all’agricoltura nei Paesi in via di sviluppo”. “Le grandi istituzioni finanziarie
- ha concluso – hanno spinto sulla liberalizzazione dei mercati e così hanno reso
gli Stati più poveri vulnerabili alla volatilità dei prezzi”. (A cura di Virginia
Volpe)