Manifestazione di solidarietà con l'Africa domani a Villa Doria Pamphili a Roma
In festa con l’Africa: domani a Roma, nel parco di Villa Doria Pamphili un’intera
giornata di musica arte e cultura per promuovere la cancellazione del debito dei Paesi
del Sud del mondo. La organizza “Roma XVI con l’Africa”, una rete di venti tra associazioni
di volontariato, onlus, ong, scuole e parrocchie, che illustreranno i loro progetti
di solidarietà ma anche la “ricchezza” immateriale del più antico Continente. Al microfono
di Arianna Voto, l’avv. Annalisa Giannetti, Presidente di "Roma XVI
con l’Africa":
R. -
Parlare di Africa significa parlare non soltanto delle problematiche dell’Africa,
ma far conoscere l’Africa attraverso gli africani che sono in Italia e principalmente
nel nostro territorio. Sapere che l’Africa è piena di colori, che esiste un grande
Festival del Cinema africano a Bamako ogni anno, che esistono tantissimi Festival
di musica africana, sapere che la maggior parte dei nostri ritmi musicali deriva dall’Africa,
tantissimi tessuti di cui ci vestiamo derivano dall’Africa. Noi abbiamo una scarsissima
conoscenza dell’Africa attraverso gli organi di informazione, ma perché c’è anche
una scarsa importazione della cultura africana.
D.
- Qual è il tema di questa edizione?
R. - Quest’anno
abbiamo voluto darci come “Roma XVI con l’Africa” l’obiettivo di far conoscere la
problematica del debito dei Paesi africani, che è una delle grandi cause di impoverimento
dei Paesi africani di cui purtroppo si parla sempre di meno. I progetti di volontariato
sono importanti. E’ importante essere vicino alle popolazioni africane e fare dei
progetti di cooperazione ed è ancora più importante, secondo noi, far conoscere i
problemi che sono a monte e uno di questi naturalmente non può che essere la politica
economica internazionale.
Le Francescane con i Poveri presentano la loro
attività trentennale in Senegal. Suor Carla Casadei, segretaria della Onlus:
R.
- Operiamo in questo momento in quattro comunità, a servizio dei bambini, delle donne,
delle famiglie disagiate che hanno anche problemi di lavoro, di situazioni finanziarie
particolari. In Italia sosteniamo i progetti e il lavoro delle nostre suore tramite
alcuni progetti che sono le adozioni a distanza, il sostegno a una grande scuola in
Senegal, che ospita oltre 200 ragazzi e ragazze per l’istruzione primaria della scuola
elementare, un convitto annesso alla scuola di oltre 50 ragazzi, ragazze e bambine
che abitano lontano dalle loro famiglie, che per poter frequentare la scuola hanno
bisogno anche di essere alloggiate e poi una nuova scuola nella Casamance, ancora
più all’interno del Senegal, per famiglie ancora più povere ancora più lontane dai
centri abitati.
D. - Il rapporto con le popolazioni
spesso di religione musulmana come avviene?
R. -
San Francesco ha saputo stare vicino alla gente e questo è un po’ l’esempio sul quale
cerchiamo di improntare anche la nostra vita. Cerchiamo di metterci accanto alle persone,
di cogliere i loro bisogni, di vedere come fare per aiutarle per incoraggiarle, per
sostenerle. Sicuramente la vita delle suore, il loro esempio, il loro modo di stare
con semplicità con fraternità accanto alla gente è già un ottimo aiuto, anche se,
in Senegal, nella popolazione musulmana c’è un grande rispetto per gli occidentali
anche con il mondo cristiano.
D. - Il fatto di essere
una missione al femminile vi aiuta o vi crea anche delle difficoltà nei territori?
R.-
No, noi siamo molto amate e ben inserite nell’ambiente in cui lavoriamo e siamo anche
consapevoli che è una sfida, soprattutto nei Paesi musulmani, il poter dare vita e
promozione alle donne, però in realtà siamo ben accolte e ben sostenute anche dalla
gente del posto.
D. - Qual è il messaggio che vuole
rivolgere agli italiani per l’Africa?
R. - Di aprire
gli occhi di vedere che il nostro non è soltanto un dare, ma che possiamo anche ricevere
tanto dalle popolazioni africane, dalla loro cultura. I senegalesi per esempio hanno
un grande rispetto per la famiglia, per gli anziani, un grande amore per i bambini,
un gran senso del vincolo familiare. Solo questo potrebbe già essere uno dei tanti
valori che invece potrebbero loro insegnare a noi. Abbiamo molto da dare ma anche
tanto da ricevere.