2008-05-03 15:10:39

Manifestazione di solidarietà con l'Africa domani a Villa Doria Pamphili a Roma


In festa con l’Africa: domani a Roma, nel parco di Villa Doria Pamphili un’intera giornata di musica arte e cultura per promuovere la cancellazione del debito dei Paesi del Sud del mondo. La organizza “Roma XVI con l’Africa”, una rete di venti tra associazioni di volontariato, onlus, ong, scuole e parrocchie, che illustreranno i loro progetti di solidarietà ma anche la “ricchezza” immateriale del più antico Continente. Al microfono di Arianna Voto, l’avv. Annalisa Giannetti, Presidente di "Roma XVI con l’Africa":RealAudioMP3


R. - Parlare di Africa significa parlare non soltanto delle problematiche dell’Africa, ma far conoscere l’Africa attraverso gli africani che sono in Italia e principalmente nel nostro territorio. Sapere che l’Africa è piena di colori, che esiste un grande Festival del Cinema africano a Bamako ogni anno, che esistono tantissimi Festival di musica africana, sapere che la maggior parte dei nostri ritmi musicali deriva dall’Africa, tantissimi tessuti di cui ci vestiamo derivano dall’Africa. Noi abbiamo una scarsissima conoscenza dell’Africa attraverso gli organi di informazione, ma perché c’è anche una scarsa importazione della cultura africana.

 
D. - Qual è il tema di questa edizione?

 
R. - Quest’anno abbiamo voluto darci come “Roma XVI con l’Africa” l’obiettivo di far conoscere la problematica del debito dei Paesi africani, che è una delle grandi cause di impoverimento dei Paesi africani di cui purtroppo si parla sempre di meno. I progetti di volontariato sono importanti. E’ importante essere vicino alle popolazioni africane e fare dei progetti di cooperazione ed è ancora più importante, secondo noi, far conoscere i problemi che sono a monte e uno di questi naturalmente non può che essere la politica economica internazionale.

Le Francescane con i Poveri presentano la loro attività trentennale in Senegal. Suor Carla Casadei, segretaria della Onlus:

R. - Operiamo in questo momento in quattro comunità, a servizio dei bambini, delle donne, delle famiglie disagiate che hanno anche problemi di lavoro, di situazioni finanziarie particolari. In Italia sosteniamo i progetti e il lavoro delle nostre suore tramite alcuni progetti che sono le adozioni a distanza, il sostegno a una grande scuola in Senegal, che ospita oltre 200 ragazzi e ragazze per l’istruzione primaria della scuola elementare, un convitto annesso alla scuola di oltre 50 ragazzi, ragazze e bambine che abitano lontano dalle loro famiglie, che per poter frequentare la scuola hanno bisogno anche di essere alloggiate e poi una nuova scuola nella Casamance, ancora più all’interno del Senegal, per famiglie ancora più povere ancora più lontane dai centri abitati.

 
D. - Il rapporto con le popolazioni spesso di religione musulmana come avviene?

 
R. - San Francesco ha saputo stare vicino alla gente e questo è un po’ l’esempio sul quale cerchiamo di improntare anche la nostra vita. Cerchiamo di metterci accanto alle persone, di cogliere i loro bisogni, di vedere come fare per aiutarle per incoraggiarle, per sostenerle. Sicuramente la vita delle suore, il loro esempio, il loro modo di stare con semplicità con fraternità accanto alla gente è già un ottimo aiuto, anche se, in Senegal, nella popolazione musulmana c’è un grande rispetto per gli occidentali anche con il mondo cristiano.

 
D. - Il fatto di essere una missione al femminile vi aiuta o vi crea anche delle difficoltà nei territori?

 
R.- No, noi siamo molto amate e ben inserite nell’ambiente in cui lavoriamo e siamo anche consapevoli che è una sfida, soprattutto nei Paesi musulmani, il poter dare vita e promozione alle donne, però in realtà siamo ben accolte e ben sostenute anche dalla gente del posto.

 
D. - Qual è il messaggio che vuole rivolgere agli italiani per l’Africa?

 
R. - Di aprire gli occhi di vedere che il nostro non è soltanto un dare, ma che possiamo anche ricevere tanto dalle popolazioni africane, dalla loro cultura. I senegalesi per esempio hanno un grande rispetto per la famiglia, per gli anziani, un grande amore per i bambini, un gran senso del vincolo familiare. Solo questo potrebbe già essere uno dei tanti valori che invece potrebbero loro insegnare a noi. Abbiamo molto da dare ma anche tanto da ricevere.







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