2008-05-02 16:03:19

Aperto ieri a Roma il Congresso nazionale delle ACLI


“Migrare dal Novecento, abitare il presente, servire il futuro”. Questo il tema scelto dalle ACLI per il loro 23.mo Congresso nazionale, in corso a Roma fino a domenica. Durante l’evento sono state lette le parole inviate da mons. Giuseppe Betori, segretario generale della CEI. “Essere nuovi – ha scritto nella lettera il presule, come riferito dal SIR – significa anche proporsi come principio di novità, mostrandoci capaci di ricostruire un rapporto di comunione da cui scaturiscono i rivoli di relazioni sociali più autentiche e fraterne”. Durante l’incontro il presidente delle ACLI Andrea Olivero si è soffermato su vari temi, primo fra tutti il lavoro: “Il nostro compito - ha detto - inizia dalla soppressione delle varie forme di illegalità e di sfruttamento che sono il primo attentato alla sicurezza dei lavoratori”. Per Olivero “dobbiamo uscire dal rischio di precarietà cronica” e “dobbiamo promuovere una rete di legami tra le persone che vada nella direzione di una politica della sicurezza non soltanto sociale, ma anche lavorativa”. Il presidente delle ACLI si è anche soffermato sul tema della famiglia: “Crediamo che essa – ha dichiarato - sia il primo luogo delle relazioni di reciprocità, di accoglienza, di fiducia”. “Per questo - ha continuato - sarebbe il momento di far nascere nelle province italiane dei “Punti famiglia”, spazi di incontro e offerta di servizi”. E tra le sfide di oggi, Olivero ha anche citato quella della “globabilizzazione”, definendola legata alla possibilità di “una forma inaccettabile di economia predatoria”. (V.V.)







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