Il cardinale Tettamanzi presiede la veglia dei lavoratori organizzata dalla diocesi
di Milano
Attenzione alla famiglia e tutela dei lavoratori. Sono i temi portanti dell’intervento
del cardinale Dionigi Tettamanzi, arcivescovo di Milano, pronunciato ieri alla veglia
diocesana dei lavoratori, promossa a Sesto San Giovanni in preparazione della festa
del 1° maggio. Ai presenti il porporato ha detto che “i vari e profondi cambiamenti
in atto nella società vanno valutati” “nella loro ricaduta sulla qualità di vita delle
famiglie” e dei lavoratori, e affrontati con “con intelligenza, responsabilità e coraggio”,
alla luce della dignità dell’uomo, dei suoi diritti e dei doveri. “Ci sono situazioni
– ha sottolineato - che non possono che essere denunciate come ingiuste”, e fra queste
“il lavoro nero o sottopagato al quale sono costretti non pochi” e specialmente “uomini
e donne immigrati”. Situazioni in cui l’uomo viene considerato uno strumento al servizio
di interessi economici e che pongono le premesse per incidenti mortali. Non rispettare
la dignità di queste persone - ha detto – significa togliere loro la speranza. Ma
affrontare le trasformazioni sociali senza perdere di vista la centralità dell’uomo
– ha aggiunto il cardinale Tettamanzi - significa anche “guidare i cambiamenti a misura
di famiglia”, riconoscendo in essa un “soggetto sociale primario e insostituibile”,
da tutelare attraverso “politiche familiari più adeguate, più concrete e sostanziali”,
che consentano alle madri di coniugare lavoro e famiglia, tramite l’impiego part-time
e con “un numero adeguato di asili nido e scuole dell’infanzia”. In sostegno della
famiglia e di tutti i lavoratori l’arcivescovo di Milano ha auspicato infine l’“alleanza
solidale tra istituzioni, imprese economiche e forze sociali”. (C.D.L.)