Contrastare la mafia, testimoniando la speranza cristiana: l’esperienza dell’associazione
“Jus Vitae” di padre Garau
Dare speranza nell’avvenire ai giovani dei quartieri difficili di Palermo: è l’impegno
portato avanti da oltre dieci anni dall’associazione “Jus Vitae”, fondata da padre
Antonio Garau. Dalla sua costituzione, il sodalizio ha promosso una serie di iniziative
come gemellaggi, convegni e collaborazione con le altre realtà associative di volontariato
presenti in Sicilia e ancora colonie estive per minori e attività di supporto scolastico.
Al microfono di Alessandro Gisotti, padre Garau racconta l’origine dell’associazione
“Jus Vitae”:
(musica)
R.
– “Jus vitae” nasce in un momento particolare, in cui si vive il dramma della lotta
alla mafia a Palermo, con la morte di padre Pino Puglisi e le stragi di Borsellino
e Falcone; vuole essere un motivo per dare speranza al dialogo, ma specialmente per
mettere in evidenza l’attenzione verso i minori nei quartieri a rischio di Palermo.
D.
– Ecco, nei quartieri a rischio di Palermo, ma anche un impegno per i bambini disagiati
del Burundi: può raccontarci questa esperienza?
R.
– Noi, vedendo un po’ la situazione dei nostri bambini a Palermo, abbiamo voluto dare
uno sguardo a 360 gradi alla situazione dei bambini nel modo; e in particolare, abbiamo
avuto l’occasione, nel 2003, di poter andare in Burundi proprio il giorno dopo l’uccisione
del nunzio apostolico. Lì, nella diocesi di Muyinga, siamo riusciti ad avere dei contatti
con il vescovo del posto e abbiamo sviluppato un vero e proprio gemellaggio: è nata
una grandissima amicizia, abbiamo aiutato diversi bambini a studiare, abbiamo anche
sviluppato l’adozione a distanza per i ragazzi di scuola media superiore.
D.
– Come si testimonia la speranza a Palermo in zone difficili dove magari i giovani
sono attratti dalle sirene della criminalità organizzata perché magari non hanno lavoro,
non hanno speranza nel futuro ...
R. – Intanto, riservando
la massima attenzione ai bambini; abbiamo qui in parrocchia a Palermo, in una zona
vicino alla stazione centrale, una zona a rischio, abbiamo l’attività di doposcuola
e poi di gioco. Questi bambini vengono con grande gioia e sono amati dai nostri giovani
– giovani che si stanno laureando o sono già laureati e fanno volontariato con questi
bambini.
D. – All’Assocaizione “Jus vitae” sono stati
donati dei beni confiscati alla mafia: anche questo è un segnale forte ...
R.
– Sicuramente. Specialmente quest’estate noi porteremo i nostri bambini nei nostri
posti che sono a Guidaloca, un posto meraviglioso vicino a Scopello, e poi a Santa
Flavia, qui, vicino Palermo. In questi giorni, apriremo una casa-famiglia per ragazze
dai 14 ai 18 anni, proprio per quelle ragazze che sono state abbandonate, che da anni
vivono nelle case-famiglia e sono senza speranza. Noi stiamo aprendo questa casa-famiglia
che si chiamerà “San Giuseppe”, proprio per dare un segnale anche a queste ragazze,
che la vita sicuramente può essere anche per loro una speranza e che c’è gente nel
mondo disposta a dare una mano a chi è nel bisogno.