“Nai Cao”, Mamma Bianca, è il recital che i ragazzi di Gambara presenteranno domani
pomeriggio a Roma, al Teatro Don Orione, per ricordare Suor Amelia Cimolino
Hanno messo in scena il loro recital con l’aiuto delle catechiste e coinvolgendo genitori
e adulti della parrocchia. Domani i ragazzi di Gambara saranno a Roma al Teatro Don
Orione, alle ore 17, dopo essersi presentati in diverse località della Lombardia e
a Udine con grande successo di pubblico. Il lavoro mette in scena la vita di suor
Amelia Cimolino, della Congregazione delle suore di Maria Bambina, che ha speso la
sua esistenza a servizio degli ultimi ed è morta in India nel giugno 2006. Il recital
si ispira al libro scritto da Lucia Cairoli che porta lo stesso titolo: “Nai Cao”,
ossia Mamma Bianca, il nome con cui suor Amelia veniva chiamata dai poveri e dagli
ammalati che lei curava. Nata nel 1912 a Carpacco, un paese del Friuli, suor Cimolino
era partita a 19 anni per la Birmania per dedicarsi ai malati di lebbra che vivevano
abbandonati nelle foreste. Fatta prigioniera dai Kmer Rossi tornò in fin di vita in
Italia nel 1971. Riuscì a riprendersi, quindi partì per l’India dove fondò un centro
di cura per i lebbrosi e un villaggio agricolo, Olavina Halli (villaggio dell’amore)
per offrire loro lavoro e dignità. Chiamava gli ammalati i suoi “tesori” vedendo in
loro Cristo. Di suor Amelia il recital sottolinea la fede sconfinata in Dio, la gioia
costante, la generosità e l’energia senza limiti. Per lei è in fase di preparazione
la richiesta di avvio del processo di beatificazione. Sentiamo al microfono di Adriana
Masotti il responsabile del gruppo di Gambara, don Giovanni Rizzi e le due catechiste
a cui si deve l’allestimento del recital.